Inter e Milan, patto di ferro tra ultras prima di Istanbul: un lucroso bagarinaggio spartito

Inter e Milan, patto di ferro tra ultras prima di Istanbul: un lucroso bagarinaggio spartito
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
TUTTO mercato WEB SPORT

L'inchiesta degli ultras continua. Dopo l'arresto dei 19 esponenti delle Curve di Inter e Milan per affari legati ai biglietti, parcheggi e bar di San Siro: i reati contestati sono variegati, tra asso (TUTTO mercato WEB)

Su altri giornali

Nei ruoli di comando, con diverse responsabilità, c'erano anche diverse donne. Ma anche Roberta Grassi, 44 anni, contabile della curva Sud del Milan, solo perquisita. (leggo.it)

La Procura non intende mollare il caso scoppiato ad inizio settimana. Notizia clamorosa: “gli indagati sono stati favoriti” (Inter Dipendenza)

Il caso ultras che ha scosso la città di Milano e che la Procura della Repubblica locale sta provando ad analizzare in tutte le sue sfaccettature, provando a portare a galla la natura delle relazioni tra gli esponenti del tifo organizzato e le due società, può avere dei riflessi sulla normale quotidianità di Inter e Milan. (Calciomercato.com)

Chi sono le «contabili» delle curve di Inter e Milan: dai biglietti ai negozi di tatuaggi, le donne che gestivano gli affari e la cassaforte degli ultrà

Giro di vite Non potranno più entrare allo stadio e a tutte le altre manifestazioni sportive sul territorio nazionale per un periodo compreso fra tre e 10 anni: è questo il provvedimento di Daspo nei confronti di 24 ultras di Inter e Milan emesso dal questore di Milano, Bruno Megale, nell'ambito dell'inchiesta dove sono direttamente coinvolte la Curva Nord nerazzurra e la Curva Sud rossonera. (il Giornale)

ATTIVITÀ ILLECITE – Non solo la gestione dei biglietti, ma dalle carte dell’inchiesta ultras spuntano altri inquietanti retroscena legati vicenda. Gli ultras di Inter e Milan avevano in pugno anche il catering e la gestione parcheggi di San Siro (Inter-News)

Ne allunga tre al «cliente». «Nell’ufficio», scatoloni, sedie di alluminio e un tavolino. (Corriere Milano)