Stellantis, il ministro non soddisfa i sindacati

ATESSA. Un piano strategico condiviso, un protocollo unico che salvaguardi il settore automotive e, soprattutto, i posti di lavoro. Non sono usciti soddisfatti i sindacati Fim, Fiom e Uilm, dal tavolo automotive di Roma convocato dal ministro del Made in Italy, Adolfo Urso. Alla luce delle gravi vertenze che stanno interessando il settore e il crollo, abbattutosi anche sulla virtuosa ex Sevel di Atessa, della produzione di veicoli Stellantis, passati da 750mila nel 2023 a 500mila nel 2024 nonostante gli incentivi, per le parti sociali meritavano delle risposte certe dopo un anno di interlocuzioni. (Il Centro)

Ne parlano anche altre testate

Sempre più nere le nubi che si addensano sul futuro dell’industria automobilistica in Italia. A lanciare l’allarme è Fim-Cisl, secondo cui nelle fabbriche di Stellantis e nell’indotto sarebbero a rischio 25mila posti di lavoro. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il principale goal era quello di svecchiare il parco auto in circolazione nel nostro Paese: in effetti, l’83% delle circa 25mila richieste di incentivo è stato accompagnato dalla rottamazione di veicoli più inquinanti, specie Euro 3. (ClubAlfa.it)

Con una prospettiva del genere, il destino dei lavoratori di Stellantis e dell’intera filiera automobilistica italiana diventa sempre più critica. La multinazionale, nata dalla fusione tra FCA e PSA, ha aggiornato i suoi obiettivi per il mercato italiano, con un piano industriale che arriva al 2030. (Economy Magazine)

Urso, nuovi incentivi sosterranno componentistica italiana ed europea. Anfia, dopo incentivi a domanda pensare anche a offerta

La situazione a Pomigliano d’Arco, come in molti altri siti di Stellantis, «è particolarmente preoccupante e la recente decisione di ricorrere nuovamente alla cassa integrazione segnala problemi significativi. (Corriere della Sera)

Il sindacato metalmeccanico lancia l’allarme sul futuro dell’occupazione negli stabilimenti automotive di Stellantis ma anche dell’indotto e lo fa all’indomani dell’ennesimo incontro con azienda e governo che più che certezze sembra aver lasciato per ora solo moltissimi dubbi e interrogativi. (Corriere della Sera)

Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del tavolo automotive in corso al Mimit. «Noi oggi abbiamo presentato il primo consuntivo del piano incentivi che abbiamo realizzato a sostegno dei ceti meno abbienti, che finalmente hanno potuto anch’essi comprarsi un’automobile più sostenibile, e ai fini di rottamare le auto più inquinanti, cosa che fortunatamente è avvenuta», ha detto Urso. (ilmessaggero.it)