Erdogan minaccia le unità curde in Siria

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ESTERI

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nel suo discorso al Parlamento, ha lanciato un ultimatum alle unità di difesa curde nel nord della Siria, intimando loro di disarmarsi immediatamente o di affrontare la morte sul campo di battaglia. Erdogan ha attaccato i "terroristi separatisti" e lo Stato islamico (Daesh), invocando la stabilità dei due paesi, nonostante il suo ruolo nella destabilizzazione jihadista della Siria fin dal 2012.

Nel frattempo, il governo siriano, impegnato nella difficile transizione post-Assad, ha intensificato le operazioni contro i combattenti lealisti nella provincia di Tartus. Le forze di sicurezza siriane hanno lanciato un'operazione per ripristinare la sicurezza e la stabilità nella regione, neutralizzando diversi combattenti fedeli all'ex regime.

A Damasco, le milizie ribelli hanno rafforzato i controlli dopo gli scontri con le forze lealiste nella città portuale di Tartus, roccaforte alawita. Gli scontri, che hanno causato la morte di 17 uomini, tra cui 14 membri di Hayat Tahrir al-Sham, hanno portato a un aumento delle misure di sicurezza nella capitale.

Le manifestazioni contro il governo, scatenate dalla diffusione di un video che mostrava un attacco a un santuario alawita, hanno coinvolto migliaia di persone a Tartus, Banias, Jableh, Latakia e Homs.