Cosa vuol dire davvero la sentenza Diarra: no, i calciatori non potranno stracciare i loro contratti

Cosa vuol dire davvero la sentenza Diarra: no, i calciatori non potranno stracciare i loro contratti
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Fanpage.it SPORT

Le regole sui trasferimenti della FIFA vanno contro il diritto dell'Unione Europea ma non è un "liberi tutti". Nella specie è stato messo in discussione l’art. 17 sulle interruzioni contrattuali senza giusta causa. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altre testate

– Potenziale terremoto nel mondo del calcio. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha emesso una sentenza dal valore enorme nel caso del calciatore francese Lassana Diarra, che aveva contestato alcune norme del Regolamento Fifa sui trasferimenti internazionali dei giocatori professionisti. (Quotidiano Sportivo)

Si tratta di un pontenziale terremoto che potrebbe portare ad una vera e propria rivoluzione all'interno del calciomercato. (ilmattino.it)

Il calciomercato verso una nuova rivoluzione? Alcune delle norme della Fifa in materia di trasferimenti internazionali di calciatori professionisti sono contrarie al diritto dell'Ue, ha stabilito la Corte di Giustizia dell'Ue, sottolineando che le norme "ostacolano la libertà di circolazione dei giocatori e restringono la concorrenza tra i club". (Adnkronos)

La sentenza sul caso Diarra cambierà per sempre il calciomercato, come e più della Bosman

Storica sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea: dopo quasi dieci anni il tribunale comunitario dà ragione a Lassana Diarra e torto invece alla Fifa. (il Giornale)

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha emesso in mattinata una sentenza storica sul caso Lassana Diarra, l'ex giocatore di Real Madrid e Chelsea che aveva rescisso senza "giusta causa" il suo contratto con la Lokomotiv Mosca nel 2014 ed era stato condannato dalla FIFA a risarcire il club russo con 20 milioni più 10,5 di danni. (La Lazio Siamo Noi)

Una sentenza della Corte di Giustizia Europea su un caso relativo all’ex calciatore Lassana Diarra, infatti, ha deliberato che «alcune norme FIFA sui trasferimenti internazionali di calciatori professionisti sono contrarie al diritto dell’Unione Europea», in particolare «alla libera circolazione dei lavoratori all’interno dei Paesi dell’Unione» e «alla libertà di concorrenza». (Undici)