Quelle carceri da svuotare adesso

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Avvenire INTERNO

I numeri che provengono dal pianeta carcere, anche a volersi fermare a quello dei suicidi, sono agghiaccianti. Ma sono tempi, questi, in cui gli orrori raccontati quotidianamente dai media hanno indotto ad alzare le difese dell’indifferenza per evitare di precipitare nello sconforto. Questi numeri, pur drammatici, sono diventati emotivamente neutri. Se almeno potessero gridare il dolore straziante e il senso di totale abbandono di chi ha deciso di farla finita, se potessero portarci il pianto sommesso della sua disperazione, se ci potessero contagiare la sua angoscia di non poter neppure salutare le poche persone al mondo che piangeranno la sua morte, se ci potessero far vedere i suoi occhi vuoti di futuro e di speranza mentre si toglie la vita – perché non ha più una sola ragione per protrarla – probabilmente ci soffermeremmo con desolazione infinita e con vergogna senza requie su questi numeri. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Secondo i dati aggiornati al 12 giugno e resi noti ieri dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, i detenuti oggi presenti nei 190 istituti di pena sono 61.468 (con un’età media di 42 anni), a fronte di una disponibilità di posti di 47.067 rispetto alla capienza regolamentare di 51.221 (divario di -4.154 posti). (IL GIORNO)

Brescia. La polemica sul carcere Canton Mombello sembra, giustamente, non finire mai. Nel pomeriggio di giovedì la consigliera regionale Miriam Cominelli ha scritto ad Alessia Villa, presidente della Commissione speciale per gli istituti penitenziari. (QuiBrescia.it)

Come detto, secondo Nordio «l’indice di sovraffollamento delle nostre carceri è di poco superiore a quello degli ultimi anni», ma resta più basso di quello registrato tra il 2010 e il 2015. (Pagella Politica)

Celle strapiene San Vittore il più sovraffollato

Il 15 gennaio di quest’anno, a pochi giorni dalla fine del suo mandato, il Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà ha avvertito la responsabilità, propria della sua funzione di organismo di prevenzione, di segnalare la situazione drammatica delle carceri italiane che si stava profilando (sovraffollamento al 127,54% con crescita costante di 400 presenze al mese, 4 suicidi nei primi 9 giorni dell’anno) e che confermava i segnali di allarme già rilevati nel corso del 2023, presentati al Parlamento con la relazione annuale. (Il Dubbio)

È necessario introdurre incentivi economici e di welfare per valorizzare le competenze e stimolare l’attrattività territoriale, considerando la casa circondariale di Cremona come sede disagiata”. (CremonaOggi)

Utilizziamo il termine sistema, ma si tratta di un eufemismo perché di sistematico – ossia organizzato, prevedibile e strutturato – c’è ben poco. Si tratta di condizioni spesso estreme che chiamano in causa l’intera organizzazione del sistema carcerario italiano. (UIL Pubblica Amministrazione)