Il voto rinviato su Fitto al PE fa arrabbiare anche Reggio Calabria: “ostaggio di PD e Schlein”
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La questione Raffaele Fitto, con il suo voto rinviato al Parlamento Europeo, ha infiammato la consueta lotta tra Destra e Sinistra. Tra ieri e oggi non sono mancate le frecciate del Premier Giorgia Meloni, che in un post ha scritto: “Signore e signori, ecco a voi la posizione del gruppo dei socialisti europei, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Elly Schlein: a Raffaele Fitto, commissario italiano, va tolta la vicepresidenza della Commissione che la Presidente von der Leyen ha deciso di affidare. (StrettoWeb)
Su altri media
Nulla di fatto. BRUXELLES. (La Stampa)
L'Italia, secondo loro, non merita di avere una vicepresidenza della Commissione. – "Signore e signori, ecco a voi la posizione del gruppo dei socialisti europei, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Elly Schlein: a Raffaele Fitto, commissario italiano, va tolta la vicepresidenza della Commissione che la Presidente von der Leyen ha deciso di affidare. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
In sostanza i Socialisti e Democratici non vogliono che a Raffaele Fitto, ministro degli Affari Europei del governo Meloni, malgrado sia generalmente considerato adatto a fare il commissario alla Coesione, venga assegnata una vicepresidenza esecutiva perché i Conservatori, il gruppo di Fratelli d’Italia, non fanno parte della maggioranza che ha eletto Ursula von der Leyen in luglio. (Adnkronos)
Foti (FdI): "La sinistra trama in Europa per farci perdere la vicepresidenza di Fitto" (L'Unione Sarda.it)
«Signore e signori, ecco a voi la posizione del gruppo dei socialisti europei, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Elly Schlein: a Raffaele Fitto, commissario italiano, va tolta la vicepresidenza della Commissione che la Presidente von der Leyen ha deciso di affidare. (Open)
L’unica certezza, secondo quanto apprende ItaliaOggi, è che martedì 19 novembre si chiuderà definitivamente la trattiva in Ue. Al Parlamento europeo è il momento dei veti incrociati, tanto che le grandi case politiche non hanno ancora raggiunto una quadra sui sei vicepresidenti. (Italia Oggi)