Brindisi capitale della Cultura, ora si guarda oltre: «Abbiamo tracciato le linee della Brindisi futura»

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

Il sogno è sfumato sul filo di lana: Pordenone sarà la Capitale della Cultura 2027. Essere arrivati tra le prime dieci è una magra consolazione, ma il progetto culturale proposto rappresenterà un punto di partenza per una nuova idea di comunità. C’è la consapevolezza che il lavoro di Fondazione Nuovo Teatro Verdi, amministrazione comunale, società civile e operatori culturali non andrà disperso. «Non metto in discussione la decisione della commissione perché è un organo titolato e di grande esperienza - afferma Carmelo Grassi, direttore artistico della Fondazione Nuovo Teatro Verdi -, tuttavia ritengo che non ci sia stata una superiorità progettuale di Pordenone dal punto di vista progettuale. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ne parlano anche altri media

Il progetto “Pordenone 2027. Città che sorprende” ha convinto la Giuria di selezione grazie alla sua visione culturale innovativa e inclusiva, che riesce a coniugare tradizione e contemporaneità. (ArtsLife)

In particolare, oltre a revisori dei conti e Probiviri, sono stati rinnovati il Consiglio generale e l’Ufficio di presidenza. I soci si sono riuniti nella sede di Palazzo Mantica a Udine per l’assemblea annuale e per eleggere le cariche sociali per il triennio 2025-2028. (Il Friuli)

Getting your Trinity Audio player ready... Pordenone è la Capitale italiana della Cultura 2027. A proclamarla è stato il ministro Alessandro Giuli, su indicazione di una Commissione che ha scelto la città all’unanimità tra le dieci finaliste. (Dire)

Capitale Cultura 2027, che beffa! Pordenone (FdI) vince: scelta politica o carenza del dossier reggino?

"Capisco che presentare un dossier e fare molta fatica è pesante per chi non viene nominato però - sostiene Parigi - e lo dico senza polemica, la giuria giudica i progetti presentati e non il patrimonio artistico di una città". (PordenoneToday)

«A scemenze del genere non si dovrebbe neppure rispondere perché ci si abbassa al livello di Clemente Mastella». È duro l’attacco della replica che l’eurodeputato e già primo cittadino di Pordenone rilancia al sindaco di Benevento, il democristiano mai pentito Clemente Mastella, uno dei sopravvissuti alla prima, seconda e terza Repubblica. (ilgazzettino.it)

La nostra città perde un’occasione. Una grande opportunità che avrebbe permesso di rialzare la testa, di attrarre a sé centinaia di migliaia di turisti, di intraprendere un percorso virtuoso, mirato alla rinascita, dopo anni di alti e bassi, di luci e ombre. (CityNow)