Sanità: costi e liste d'attesa lunghissime, rinuncia alle cure un over 65 su quattro con malattie croniche del sistema respiratorio, dei reni, del cuore o del fegato
Escludendo dall’indagine quelli che hanno dichiarato di non aver avuto bisogno di visite o esami, la percentuale degli over 65 che ha rinunciato a prestazioni necessarie sale al 23%. Il 61% non ha invece rinunciato a nessuna prestazione e il 21% ha appunto dichiarato di non averne avuto bisogno. Getta la spugna per una prenotazione, in un gravissimo cortocircuito, proprio chi ne avrebbe più bisogno in base alle proprie condizioni di salute: il 25% di persone con cronicità ovvero con almeno una patologia cronica fra quelle indagate in Passi d'Argento. (Vanity Fair Italia)
Ne parlano anche altri giornali
Luci e ombre sulle performance di Asl Lecce: tempi rispettati in tutte le prestazione con il codice di priorità B (Breve da effettuarsi entro 10 giorni), ma solo il 38 per cento delle visite cardiologiche con i codici prioritari D e P sono erogate nei tempi previsti (30 giorni per la D e 120 per la P). (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il segretario regionale di Sinistra Italiana commenta il rapporto di Cittadinanzattiva e ‘interroga’ i parlamentari molisani (isnews.it)
Tempi d’attesa record per visite e interventi medici Le liste d’attesa continuano ad allungarsi e i tempi per prenotare visite o esami medici non mostrano segni di miglioramento. Questo è il quadro descritto nel terzo Rapporto civico sulla salute, presentato da Cittadinanzattiva al Ministero della Salute, con dati aggiornati al 2023 basati su 24.043 segnalazioni da parte dei cittadini, in aumento di quasi 10.000 rispetto all’anno precedente. (Qui Salute)
di Pietro Cavalli Niente quattrini per la sanità, perché preoccuparsi? (Quotidiano Sanità)
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 25% degli ultra 65enni in Italia rinuncia alle cure per le lunghe liste di attesa, per i costi delle prestazioni e per difficoltà logistiche. A questo aggiungiamo la carenza cronica di personale sanitario: nel 2026 oltre 11.400 medici di famiglia in meno e le nuove leve non basteranno a rimpiazzarle. (Il Fatto Quotidiano)
Su 24.043 segnalazioni dei cittadini nel 2023 (in crescita di 9971 rispetto all’anno precedente), quasi una su tre – il 32,4%, +2,8% rispetto al 2022 e +8,6 rispetto al 2021 – fa riferimento al mancato accesso alle prestazioni. (insalutenews)