Keybox e self check-in: nuove regole per gli affitti brevi

Arriva la stretta su keybox e pulsantiere, utilizzate negli affitti brevi per consentire ai turisti di procedere con il self check-in quando si arriva in un appartamento, senza la presenza del gestore. «Le keybox non soddisfano i requisiti legislativi» Con una nuova circolare il Viminale chiarisce che l’identificazione da remoto automatizzata degli ospiti delle strutture ricettive non soddisfa i requisiti previsti dalla legge, ribadendo l’obbligo dei gestori di dare alloggio esclusivamente a persone munite di documento d’identità e di comunicare le generalità degli ospiti alle questure territorialmente competenti, entro le 24 ore successive. (Donna Moderna)

Ne parlano anche altri giornali

Solamente il 2,2% dei locali in affitto breve a Torino risulta in regola con la normativa che partirà a gennaio 2025, ovvero quella relativa al CIN (Codice Identificativo Nazionale) e alle nuove linee sulla sicurezza. (Corriere della Sera)

Lo rileva un'indagine di Fondazione Isscon e dell'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con il contributo del Sunia, per misurare il livello di legalità degli affitti turistici nel Paese, esaminando, nella prima metà di novembre, quale fosse lo stato dell'arte sul fronte dell'adozione del Codice Identificativo Nazionale (Cin) e delle dotazioni di sicurezza degli immobili. (Corriere della Sera)

Con oltre 549.900 strutture registrate e più di 385 mila Codici Identificativi Nazionali (CIN) rilasciati dal ministero del Turismo, le strutture registrate sono dunque oltre il 70%. (Travelnostop.com)

Affitti brevi, ora è allarme sicurezza: in regola solo un alloggio su venti

PUBBLICITÀ Il sostituto procuratore di Roma, Alessandro Di Cicco, non ha convalidato il sequestro probatorio delle cosiddette "key box", rimosse la scorsa settimana dalla polizia locale della Capitale. (Euronews Italiano)

Così Andrea Valentino, Questore di Bergamo, fa chiarezza sul significato della circolare datata 19 novembre con la quale il capo della polizia, Vittorio Pisani, ha voluto ribadire la necessità di applicare “stringenti misure finalizzate a prevenire rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica” in relazione al fenomeno delle cosiddette locazioni brevi. (BergamoNews.it)

– Solo il 52% degli immobili in affitto turistico si è dotato del cosiddetto Cin, ossia il Codice identificativo nazionale, e appena il 5,6% è pienamente in regola. Sono stati presi in considerazione quasi mille immobili monitorati in 10 città, strutture gestite sia da host privati che da professionisti presenti sulle principali piattaforme di settore. (LA NAZIONE)