Fine vita: morta in Svizzera donna malata da anni di sclerosi multipla

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Civonline INTERNO

Ines (nome di fantasia), la 51enne lombarda, affetta da quasi vent’anni da sclerosi multipla, è morta questa mattina in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. Lo rende noto l'associazione Luca Coscioni. La donna è stata accompagnata da Claudio Stellari e Matteo D’Angelo, iscritti a 'Soccorso civile', l’associazione che fornisce l’assistenza alle persone che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all’estero, e di cui è presidente e responsabile legale Marco Cappato (Civonline)

Su altri giornali

Ho dolori veramente insopportabili. Sono le parole che Ines (nome di fantasia) ha consegnato a Matteo D’Angelo e Claudio Stellari, gli attivisti dell’associazione Soccorso civile che l’hanno accompagnata a "coronare un sogno al quale pensava da anni". (IL GIORNO)

Dal 2007 conviveva con… E così Ines, il suo nome è di fantasia, si è spenta ieri mattina in Svizzera, a 51 anni. (La Repubblica)

Fine vita, Cappato: tempi burocrazia sono tortura e violenza su persone 30 luglio 2024 (Il Sole 24 ORE)

Su questo tema, nella seduta di questa mattina (martedì 30 luglio) sono stati auditi i promotori, ovvero i rappresentanti dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica che il 14 marzo scorso hanno depositato presso la presidenza del Consiglio regionale la proposta di legge regionale supportata da oltre 10mila firme autenticate. (gonews)

La richiesta all'Azienda sanitaria non aveva ancora avuto risposta, ha raccontato il responsabile dell'associazione, Marco Cappato. Ma questa volta nessuna autodenuncia perché ci sono due sentenze della Corte Costituzionale che stabiliscono un diritto. (TGR Lombardia)

L’atto si pone l’obiettivo di definire il rispetto e la diretta applicazione, relativamente a ruoli, procedure e tempi del servizio sanitario nazionale e regionale, di verifica delle condizioni e delle modalità di accesso alla morte medicalmente assistita, affinché l’aiuto al suicidio non costituisca reato, così come delineato dalle sentenze della Corte Costituzionale. (LA NAZIONE)