Omicidio Arcangelo Correra, cosa non torna: dove il killer ha trovato l'arma, le chiavi di casa perse e perché è fuggito

Ha pianto. Ha implorato perdono, disperandosi per quello che ha fatto. Ha fornito un’ampia confessione. Solo su un punto Renato Caiafa, nell’interrogatorio reso venerdì pomeriggio in Questura, non ha convinto gli inquirenti: e cioè su come abbia fatto a procurarsi quella pistola calibro 9x21 dalla quale è partito il colpo micidiale che ha ucciso il suo amico Arcangelo Correra. Ed è proprio questa la sola zona d’ombra, il tassello che per gli investigatori manca ancora per chiudere il caso. (ilmessaggero.it)

Su altri giornali

Lo zio di Arcangelo Correra ha scritto una lettera per ricordare suo nipote, ma anche per ripercorrere l'assurdità di quanto successo. (Fanpage.it)

Secondo le indagini, il giovane è stato colpito alla testa da un proiettile calibro 9x21, partito accidentalmente dalla pistola maneggiata dall'amico di sempre, Renato Caiafa, di un anno più grande. Il racconto dell’accaduto è emerso durante l'udienza di convalida, con lo stesso Caiafa a riferire al giudice di Napoli, Iaculli, che stava maneggiando la pistola senza sapere se fosse vera o falsa, quando il colpo è partito per errore. (leggo.it)

La pistola trovata per caso, sotto una macchina, il colpo partito per sbaglio: così Renato Caiafa, 19 anni, ha ammesso di aver ucciso Arcangelo Correra, 18 anni. I due non sarebbero, come riferito inizialmente, cugini, ma amici e parenti alla lontana. (Today.it)

Mattanza a Napoli. Una riflessione dopo tre giovani morti

– Omicidi, bare di giovani vittime, arsenali di pistole e coltelli, babygang padrone della notte. Uno scenario di violenza che fa dire alla magistrata del Tribunale per i Minori, Emilia Galante Sorrentino: «Qui è come stare in una guerra civile, la città va blindata». (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Personale della Polizia di Stato ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura di Napoli. (Adnkronos)

Proprio mentre dalle strade di Montesanto, dall’esterno dell’Ospedale Pellegrini, ci arriva l’eco e il dolore di un’ennesima tragedia, alcun di noi sono andati al presidio indetto in piazza del Gesu’. (Contropiano)