Walter Chiari, l'8 marzo il mattatore tv avrebbe compiuto 100 anni

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Attore di 112 film, recitò per Luchino Visconti e Orson Welles ma rinunciò a Il Sorpasso di Dino Risi. Tante le sue conquiste in amore, da Ava Gardner alla cantante Mina. Un talento selvaggio che, tra successi, occasioni mancate e qualche scandalo, ha scritto la storia dello spettacolo italiano. Comico, attore, mattatore televisivo. Walter Michele Armando Annichiarico, per tutti Walter Chiari, fu uno dei massimi esponenti dello spettacolo nel XX secolo, campione d’incassi a teatro – l’unico italiano a debuttare a Broadway nel 1961 – e in sala. (Tag43)

Ne parlano anche altre fonti

Cento anni fa, l’8 marzo 1924 nasceva a Verona Walter Michele Armando Annicchiarico, meglio noto con il nome d’arte Walter Chiari. Attore, comico, cabarettista, conduttore televisivo fu uno dei volti più noti della commedia all'italiana, nonché un grande mattatore sul piccolo schermo, un pioniere del varietà televisivo anni Sessanta. (La Stampa)

L’8 marzo di cento anni fa nasceva Walter Chiari (nome d’arte di Walter Annichiarico), uno dei più grandi talenti della scena italiana, volto-simbolo del varietà televisivo. Istrionico e grande improvvisatore, Walter Chiari ha lasciato traccia del suo percorso artistico in tv, al cinema e soprattutto in teatro (AndriaLive)

Nell’autunno del 1975, quando il PCI aveva effettuato il sorpasso alle regionali e si temeva la stessa cosa per le imminenti politiche, da Cesarina, storico ristorante in via Piemonte, il cinquantenne e bellissimo Walter Chiari disse ad Ugo Verrina e Arnaldo Golletti, due intellettuali calabresi, che sulla sua tomba ci sarebbe stato scritto un memorabile epitaffio: “Non preoccupatevi è solo sonno arretrato”. (Secolo d'Italia)

Walter Chiari è stato infatti l’ospite d’onore di molti compleanni della RAI, l’officiante dei riti televisivi, il ponte tra la platea e una strana entità situata proprio al di sopra del suo ciuffo bruno: la televisione. (doppiozero)

"A 100 anni dalla nascita di Walter Chiari vogliamo omaggiare e ricordare l'intelligenza e la forza innovativa della sua comicità, l'uso scenico della parola e gli sketch che hanno accompagnato il Paese in un delicato momento di trasformazione e ispirato intere generazioni. (l'Adige)

I primi lavori (Corriere della Sera)