Iraq 20 anni dopo l’invasione: basta con ‘sta storia dei buoni e cattivi
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E poi ci sono le perdite dovute a fattori collaterali, come i suicidi dei veterani – quasi 2000 fino al 2010, solo negli Usa -.
Buoni e cattivi, la linea di separazione non sai mai dove metterla
L’invasione dell’Iraq e il rovesciamento del regime di Saddam era nei programmi elettorali di Bush e dei suoi consiglieri ‘neo-cons’.
Dodici anni dopo, l’Amministrazione di Bush junior giustificò l’attacco con la minaccia delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, profittando del clima d’obnubilazione patriottica in cui gli Stati Uniti ancora vivevano dopo avere subito gli attacchi terroristici dell’11 Settembre 2001. (Giampiero Gramaglia – Gp News)
Ne parlano anche altri media
Ah, sì, nel mentre ci sono stati morti incalcolabili, ma quelli evidentemente sono secondari, anzi, “necessari per i valori democratici”. Poi magari, vent’anni dopo, ti scandalizzi perché i cattivi hanno imparato dai buoni. (IlSudEst)
Vent'anni fa gli Usa e i loro alleati invadevano l'Iraq basandosi su bugie e prove palesemente false, denunciate all'epoca dal movimento pacifista globale. Causarono centinaia di migliaia di morti e una catena di conflitti ancora in corso Vent’anni fa, le truppe di terra statunitensi e alleate invasero l’Iraq. (Jacobin Italia)
Il 20 marzo di venti anni fa aveva inizio la criminale e illegale aggressione e occupazione militare dell’Iraq, guidata da Usa e Gran Bretagna, alla quale i nostri governi si sono accodati, “fondata” e “giustificata” sulla menzogna delle inesistenti “armi di distruzione di massa” del regime irakeno, sbandierata – tra l’altro – con l’ormai iconica fialetta fake da Colin Powell, Segretario di Stato di George W. (Il Fatto Quotidiano)
L’operazione, sulla scia degli attentati dell’11 settembre 2001 e di Amerithrax, aveva trovato l’avallo della Gran Bretagna di Tony Blair, della Spagna di José Maria Aznar e dell’Italia di Silvio Berlusconi, oltre che di una ventina di altri leader e Paesi. (L'INDIPENDENTE)
Il filosofo Michael Walzer Vent'anni dall'invasione in Iraq, il filosofo Walzer: "Gli Stati Uniti non hanno imparato nulla da quelle lezioni" dal nostro corrispondente Paolo Mastrolilli (la Repubblica)
Nel video celebrativo c’è anche qualche volto noto. “Ritornare a quei giorni aiuta anche a capire il presente” spiega Bergamaschi, oggi più che mai impegnato nella diplomazia per quanto concerne il fronte ucraino, con lo scacchiere che però è internazionale e coinvolge tante potenze in campo e non soltanto Russia e Ucraina. (OglioPoNews)