Bonelli: diffonderemo l'inchiesta di Fanpage in Europa

«La destra guidata da Meloni, anche alla luce di quello che é emerso dall'inchiesta di Fanpage che stiamo girando a tutti i gruppi parlamentari europei, deve rimanere fuori dalla maggioranza in Europa»: lo dice in una nota il deputato di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. E aggiunge che è Meloni stessa che «si é tagliata fuori» grazie «all'alleanza con Orban». Proprio mentre prosegue discussione tra i leader Ue sulle nomine apicali della nuova Commissione, Bonelli attacca anche il vicepremier leghista: «Salvini parla di colpo di Stato, ma dovrebbe imparare le regole della democrazia. (Corriere Roma)

Su altre testate

Qualche ora dopo l’esclusione dell’Italia dal vertice sui top job europei – un problema «di metodo e di merito» per Giorgia Meloni – ecco giungermi un messaggio sullo smartphone: «Una forzatura insensata... (Secolo d'Italia)

Alessandro Giuli, presidente del Maxxi, giornalista e saggista (recentissimo il suo «Gramsci è vivo», Rizzoli). Sabato sera su La7 ha definito pozzanghere che vanno asciugate al sole le sequenze delle riunioni di Gioventù nazionale svelate da Fanpage, col loro armamentario razzista, antisemita e filonazista. (Corriere Roma)

L’anagramma del nome e del cognome di Giorgia Meloni (“Giglio in amore”) ha finalmente convinto Renzi che, in prospettiva magari assai lunga, la sola possibilità di una sua rinascita politica stia in un’alleanza non rottamatoria con la “capa” del centrodestra, che lui descrive nell’ultimo libro come regina delle influencer. (ravennanotizie.it)

Il vizio europeo: tutti pensano da capi politici anziché da capi di Stato

Partiamo dal governo. C’è stata un po’ di ingenerosità nei confronti di Meloni nel dire che a Bruxelles ha privilegiato il ruolo di presidente dei Conservatori europei rispetto a quello di presidente del Consiglio italiano. (L'HuffPost)

Un errore commesso dal francese Emmanuel Macron, dal tedesco Olaf Scholz e dall’olandese Mark Rutte, che al Consiglio europeo hanno escluso Giorgia Meloni dalla trattativa sui vertici della Commissione vedendo in lei non il rappresentante di un Paese fondatore, l’Italia, ma la leader di uno schieramento politico avverso, l’Ecr. (L'HuffPost)

Come minimo ingrata. Dice Giorgia Meloni - che non ha votato Costa e Kallas e sta tenendo in freezer la von der Leyen - che lo ha fatto perché contesta il metodo e il merito. (Tiscali Notizie)