Terrore a Capodanno a Villa Verucchio, lo zio dell’accoltellatore ucciso: «Non era un terrorista»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
«Mio nipote non era un terrorista, non era radicalizzato, non apparteneva ad alcun gruppo. Lui era estraneo a certi ambienti». Samir Mahmud Alfar ha solo 28 anni ed è il fratello della mamma di Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, l’egiziano 23enne che la notte di Capodanno ha accoltellato 4 persone prima di essere fermato dai carabinieri. «Ci dispiace di quanto accaduto e la nostra solidarietà va alle vittime di mio nipote, ci dispiace se ha fatto del male a quelle persone e a quei ragazzi come lui. (Corriere Romagna)
La notizia riportata su altre testate
Gli investigatori stanno lavorando per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto dalle ore 22 alle 24 dell’ultima notte dell’anno a Villa Verucchio, nel corso della quale un cittadino egiziano ha ferito, armato di coltello, 4 persone che si trovavano lì per trascorrere il Capodanno, prima di essere individuato dal Comandante della Stazione dei Carabinieri che ha esploso colpi d’arma da fuoco attingendo mortalmente il 23enne. (News Rimini)
Questo il primo dato emerso dall'autopsia disposta dalla Procura della Repubblica che ha iscritto nel registro degli indagati il carabiniere per eccesso colposo di difesa. I colpi, che hanno colpito il 23enne egiziano ucciso dal comandante dei carabinieri di Verucchio, Luciano Masini, sono stati cinque, di cui uno alla spalla destra e gli altri tra il torace ed il capo. (leggo.it)
Ha sparato e ucciso nella notte di Capodanno un giovane egiziano che, armato di coltello, stava seminando il panico a Villa Verucchio (Rimini), e per tale ragione il carabiniere è finito indagato per eccesso di difesa. (il Giornale)