Negoziato tra Russia e Ucraina: scambio di 300 soldati prigionieri
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Il ministero della Difesa russo ha annunciato che 150 militari russi sono stati rimpatriati a seguito dei negoziati con l'Ucraina. In cambio sono stati trasferiti 150 prigionieri di guerra delle forze di Kiev. Lo riferisce la Tass. «Il 30 dicembre, a seguito del processo di negoziazione, sono stati restituiti 150 militari russi dal territorio controllato dal regime di Kiev. In cambio, 150 prigionieri di guerra sono stati trasferiti alle forze armate ucraine sul territorio della Bielorussia, dove ricevono la necessaria assistenza psicologica e medica e hanno anche la possibilità di contattare i parenti», si legge nel comunicato del ministero. (il Giornale)
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Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in un'intervista all'agenzia Tass. Secondo le indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal, Trump propone di ritardare di almeno vent'anni la procedura per l'adesione alla Nato di Kiev, che continuerebbe però a ricevere armi dall'Occidente e potrebbe contare sullo schieramento di una forza di pace europea per monitorare il cessate il fuoco. (La Stampa)
Ucraina, i soldati russi sul bus dopo lo scambio di prigionieri 30 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Questo supporto è finalizzato a rafforzare gli sforzi di stabilizzazione in prima linea in questo momento: più complete saranno le forniture dei nostri partner, più vite delle nostre truppe saranno salvate", ha sottolineato. (la Repubblica)
Russia e Ucraina hanno raggiunto l'accordo per un nuovo scambio di prigionieri, mediato - secondo Mosca - dagli Emirati Arabi Uniti. Liberati almeno 150 soldati per parte; il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di "189" militari rientrati a Kiev (la Repubblica)
Gli Emirati Arabi Uniti hanno agito ancora una volta da mediatori in questo ultimo scambio di prigionieri. (Euronews Italiano)
Scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina, liberati almeno 150 militari per parte Russia e Ucraina hanno raggiunto l'accordo per un nuovo scambio di prigionieri, mediato - secondo Mosca - dagli Emirati Arabi Uniti. (La Stampa)