Mancia delle banche al governo: una volta sola e non retroattiva

Non chiamatela tassa, ma contributo volontario. Dovrà essere «di natura temporanea e predeterminata, con effetti esclusivamente finanziari». Dovrà «salvaguardare il patrimonio e i bilanci delle banche» e non dovrà avere «effetti retroattivi per non operare la competitività delle banche operanti in Italia rispetto a quelle che operano in altri mercati europei». SONO LE CONDIZIONI dettate ieri dal comitato esecutivo dell’associazione delle banche italiane (Abi) al governo Meloni che sta cercando di raggranellare le risorse sufficienti per sbrigare la pratica della legge di bilancio di quest’anno. (il manifesto)

Ne parlano anche altri giornali

Il nuovo fronte che Forza Italia ha aperto rimanda direttamente ad Arcore ed ha un'eco fortissima sulle dinamiche della Pisana (AlessioPorcu.it)

L’Abi ha dichiarato la sua disponibilità a eventuali misure che possano mettere a disposizione una maggiore liquidità per il bilancio dello Stato. Praticamente le banche, davanti al governo che non ha avuto il coraggio di tassarne gli extra-profitti, sarebbero disposte ora, con l’ok dell’esecutivo, a una sorta di contributo di solidarietà. (LA NOTIZIA)

No forte e chiaro delle banche agli extraprofitti ma discesa in campo per dare un contributo concreto alla manovra di bilancio del governo con «misure che possano mettere a disposizione una maggiore liquidità per il bilancio dello Stato»: la principale misura è quella di anticipare il sostituto di imposta che gli istituti versano per conto dei clienti sui conti correnti. (ilmessaggero.it)

Manovra, trattativa governo-banche. Il contributo arriverà dai crediti fiscali

Il governo, per bocca del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, auspica «il contributo da parte di chi ha maggiormente beneficiato delle condizioni particolarmente favorevoli, escludendo che si debba pensare alle cosiddette tasse sugli extraprofitti». (Corriere della Sera)

Il comitato esecutivo incarica il direttore generale, Marco Elio Rottigni, di approfondire eventuali misure che possano mettere a disposizione una maggior liquidità per il bilancio dello Stato. (Milano Finanza)

La trattativa tra le banche e il Tesoro per individuare una sorta di «contributo di solidarietà» da destinare all’economia reale va avanti da tempo. Contatti c’erano già stati prima dell’estate quando dai Palazzi erano filtrate voci per una riedizione della tassa sugli extraprofitti. (La Stampa)