Addio a Salvatore Piscicelli, quella rivoluzione napoletana

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Il suo esordio nel cinema italiano produsse l’effetto di un terremoto linguistico, con Immacolata e Concetta del 1980 e Le occasioni di Rosa dell’anno successivo Salvatore Piscicelli aveva cambiato i connotati del racconto cinematografico. La sua scomparsa avvenuta domenica all’età di 76 anni (era nato a Pomigliano d’Arco nel 1948) può fare molto riflettere sullo spreco di talenti nel nostro cinema. (il manifesto)

La notizia riportata su altri media

Omosessualità, tossicodipendenza, carcere, prostituzione, neoproletariato e sottoproletariato metropolitano costituirono, soprattutto all’inizio, l’essenza e la premessa di un linguaggio sperimentale che scavava nelle vene aperte di una città in trasformazione. (Contropiano)

Il regista e sceneggiatore Salvatore Piscicelli, precursore della nuova scuola cinematografica napoletana, è morto a Roma all’età di 76 anni. (Il Fatto Vesuviano)

Piscicelli non è stato solo un grande regista: nella sua avventura umana e artistica, dirompente quanto discontinua suo – e nostro – malgrado, c’è il segno dei pionieri, giacché del cinema italiano tutto l’autore di Pomigliano d’Arco (dove nacque nel 1948) è stato davvero precursore, in quella fase tra gli anni di piombo e quelli da bere, in bilico tra antropologia sociale e melodramma popolare, strenuamente cinefilo nella misura in cui i suoi film nutrono di quelli che ha amato e studiato. (cinematografo.it)

Morto Salvatore Piscicelli: così ha cambiato radicalmente la narrazione della città al cinema

Il regista e critico cinematografico Salvatore Piscicelli è morto all’età di 76 anni.P scicelli lascia anche un profondo vuoto nel mondo del cinema partenopeo e non solo: più grande dei suoi compagni d'arte Mario Martone e Paolo Sorrentino (per i quali è stato fonte d’ispirazione costante), diventò celebre con la pellicola “Immacolata e Concetta” del 1980: interpretato da Ida Di Benedetto e Marcella Michelangeli, il film è ispirato a un fatto di cronaca accaduto a Pomigliano d’Arco (paese di origine del regista campano) e narra con stile asciutto l’amore tra due donne in una dimensione sociale e urbana arretrata. (Il Giornale d'Italia)

Definito uno dei maestri di Sorrentino e Martone, il suo ultimo film è uscito nel 2019, Vita segreta di Maria Capasso, con Luisa Ranieri protagonista. (Fanpage.it)

La professionalità in questi casi non c'entra. Tutti i film, gli sceneggiatori ei registi che negli anni successivi e sino a oggi hanno valorizzato, rimodellato, imitato e finanche travisato il dna cinematografico napoletano sono stati infatti influenzati dalla genialità dell'ex critico di Pomigliano d'Arco, spesso in simbiosi di scrittura con la compagnia Carla Apuzzo. (ilmattino.it)