Operazione contro la corruzione: 69 arresti nella Sanità e nei Servizi Funebri di Napoli
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La notizia riportata su altri giornali
Il tutto orchestrato da dirigenti medici in servizi presso l’ufficio di via Chiatamone, nel cuore di Napoli, del Distretto 24 dell’Asl partenopea. (la Città di Salerno)
L’associazione a delinquere delle mazzette sui certificati di morte a Napoli era “formata da almeno 65 persone” ed era capeggiata da tre dirigenti del distretto sanitario 24 dell’Asl Napoli 1, con sede in via Chiatamone: i dottori Federico Mirante, Luigi Rinaldi e Margherita Tartaglia, che hanno agito “mediante un preciso modus operandi e con compiti ed attività ben collaudate”. (Il Fatto Quotidiano)
Negli uffici del distretto 24 dell’Asl Napoli 1 due dirigenti medici addetti ai servizi di medicina legale parlano di lavoro. «Sta morendo poca gente», dice la dottoressa Margherita Tartaglia, 61 anni. (La Repubblica)
Napoli, Gratteri su truffa al Ssn: "Assenteismo dei medici danno da decine di migliaia di euro" 11 marzo 2025 (Il Sole 24 ORE)
Nella ricostruzione degli investigatori, gli addetti alle pompe funebri, dietro il pagamento di mazzette poi "addebitate" sul conto presentato ai clienti, ottenevano dai medici legali i certificati senza che venisse effettuata la visita domiciliare prevista dalla legge e, in caso di cremazione, effettuando direttamente i prelievi del Dna prescritti dalla normativa. (La Repubblica)
Scoperta una truffa sui certificati per i defunti. Per la documentazione falsa prodotta dal gruppo che comprendeva medici dell'Asl Napoli 1, imprenditori delle pompe funebri e dipendenti del Comune di Napoli, era stato stabilito un tariffario: 50 euro per il certificato di decesso per cause naturali e 70 euro per l'esame del Dna utile per la cremazione ascolta articolo (Sky Tg24 )