Netanyahu attacca l'Onu mentre continuano i raid israeliani in Libano: più di 700 i morti da lunedì
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Dopo aver definito le Nazioni unite una Palude antisemita, il premier israeliano ha detto che il suo Paese sta vincendo la guerra. Intanto proseguono gli attacchi dell'Idf in Libano dove da lunedì sono morte più di 700 persone PUBBLICITÀ Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato venerdì ai leader mondiali alle Nazioni Unite che il suo Paese sta “vincendo”, affievolendo ulteriormente le speranze di un cessate il fuoco sostenuto a livello internazionale per fermare la violenza. (Euronews Italiano)
La notizia riportata su altre testate
Netanyahu ha spiegato che, nonostante non volesse intervenire a causa del conflitto in atto, ha deciso di presentarsi per “mettere le cose in chiaro” dopo aver ascoltato molte dichiarazioni che, secondo lui, distorcono la realtà. (Virgilio Notizie)
"È una palude antisemita, una società terrapiattista anti-israeliana" ha detto il premier israeliano; poco prima dell'inizio del suo discorso dal pulpito del meeting internazionale in corso a New York, molti delegati avevano già abbandonato l'aula per protesta, ma al pronunciare di tali parole quasi tutti escono e l'assemblea si svuota. (Il Giornale d'Italia)
/09/2024 07:47:00 Le principali notizie di oggi, 28 settembre 2024 (Tp24)
Non c'è posto in Iran che l'esercito israeliano non possa raggiungere e questo è vero per tutto il Medioriente". E lo ha fatto da un palco speciale, quello dell'Assemblea Generale delle Nazioni unite. (il Giornale)
Mentre Netanyahu lasciava il Palazzo di vetro, abbandonando a metà il briefing a cui stava partecipando, per andare a seguire l’attacco, il suo ufficio ha diffuso una foto in cui lo si vede ritratto accanto al suo segretario militare e capo di Stato maggiore, mentre dalla camera del suo hotel a New York approvava l’attacco aereo sul quartier generale di Hezbollah. (il manifesto)
Colpevole, a suo avviso, di aver più Il cui discorso incendiario ha attaccato duramente proprio l'istituzione di riferimento della diplomazia internazionale. (Inside Over)