Aleppo, colpito il Terra Santa College dei francescani
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Ad Aleppo, città siriana martoriata da tredici anni di conflitto, la situazione è precipitata in soli due giorni, con una rapidità mai vista nella storia recente. I ribelli jihadisti filo-turchi del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) hanno conquistato la città, seminando il terrore tra la popolazione. Il vescovo latino di Aleppo, monsignor Hanna Jallouf, ha raccontato con voce provata ma non rassegnata la drammatica situazione: "Viviamo da tredici anni in un maledetto conflitto infinito. Adesso improvvisamente e in soli due giorni Aleppo è caduta nelle mani dei ribelli: una rapidità mai vista nella storia. C’è tanta paura, l’abisso è troppo vicino, ma noi come Chiese restiamo qui, con il nostro popolo".
Il 1° dicembre, un raid aereo ha colpito il complesso francescano del Terra Santa College di Aleppo, causando danni ingenti. Due missili, lanciati da un jet russo, hanno colpito il convento e il deposito per la farina, mentre i francescani stavano lavorando al forno che avevano aperto durante il terremoto, tornato in attività in questi giorni per distribuire pane alla popolazione. Padre Lufti, francescano, ha dichiarato che i religiosi sono pronti a mediare per cercare una soluzione pacifica al conflitto.
Nonostante la situazione critica, il vescovo di Aleppo ha assicurato che le celebrazioni dell'Avvento e quelle natalizie non subiranno variazioni e non verranno sospese. Monsignor Hanna Jallouf ha smentito le notizie circolate riguardo a un presunto divieto da parte dei miliziani ribelli jihadisti verso i cristiani, affermando che "non è vero che i ribelli ci hanno proibito di celebrare il Natale o le feste natalizie. E non ci hanno chiesto di togliere i nostri segni religiosi".
La situazione ad Aleppo rimane estremamente tesa e incerta, con i ribelli jihadisti che continuano la loro avanzata verso sud, entrando anche nella città di Hama, a 140 km da Aleppo. L'esercito regolare siriano, con il supporto aereo russo, sta cercando di rallentare l'avanzata dei ribelli con bombardamenti mirati