Omicidio di Sharon Verzeni, la confessione di Moussa Sangare: «Lei guardava le stelle, la uccidevo e mi chiedeva perché»

Era uscito con il feeling di accoltellare qualcuno. Così ha raccontato agli inquirenti. Quando l'ha incrociata, mentre Sharon procedeva con passo veloce da piazza dei Sette Martiri verso via Castegneta ha fatto un'inversione con la bici. Ha deciso di ucciderla. «Ho visto una ragazza con le cuffiette, che guardava le stelle nel cielo». Ha mollato la bicicletta e l'ha aggredita, cingendole le spalle: voleva colpirla al cuore, il coltello è rimbalzato, probabilmente sullo sterno, è caduto. (ilgazzettino.it)

Su altri giornali

"È stata un'escalation. Io e mia madre Kadiatou abbiamo fatto di tutto per aiutarlo. Non volevamo credere a quello che ha confessato. Con mamma siamo scoppiate in lacrime. Forse però se ci avessero ascoltate Sharon sarebbe ancora viva. (Sky Tg24 )

Sotto è comparsa anche una grande composizione floreale con rose bianche. (Adnkronos) – Nuovi cartelli e nuovi mazzi di fiori adornano il luogo in via Castegnate in cui Sharon Verzeni è stata accoltellata a morte nella notte tra il 29 e il 30 luglio. (CremonaOggi)

“Quando ci hanno detto che era stato lui a uccidere quella povera ragazza, siamo rimaste scioccate. Sapevamo che non stava bene, ma mai avremmo potuto pensare che potesse arrivare a questo“. Con queste parole, Awa Sangare, sorella di Moussa Sangare, l’assassino reo confesso di Sharon Verzeni, racconta lo shock e il dolore della sua famiglia. (Virgilio Notizie)

Omicidio Sharon Verzeni, per il gip “lo stato mentale di Sangare era pienamente integro”

Questo il dolore della sorella ventiquattrenne Awa, studentessa di Ingegneria a Bergamo e sorella di Moussa Sangare. «Avevamo paura. (Open)

Nell’ordinanza di 39 pagine viene evidenziato che nonostante “le motivazioni addotte dall’indagato in ordine alla spinta che ha portato a commettere il fatto di sangue possono destare qualche perplessità in ordine al suo stato mentale, nel momento di compiere l’omicidio però la lucidità mostrata nell’adottare tutta una serie di accorgimenti sia nei momenti precedenti al delitto e anche gli accorgimenti dei giorni seguenti evidenziano uno stato mentale pienamente integro”. (Il Fatto Quotidiano)

Volevo tenerlo per avere memoria di quello che avevo fatto, come un ricordo». «Il coltello con cui ho ucciso Sharon? Non l'ho buttato nel fiume perché ho pensato che avrei potuto trovarlo ancora lì. (leggo.it)