Stucky, c'è un nuovo ispettore in tv: Giuseppe Battiston nella serie Rai ispirata ai gialli di Fulvio Ervas

Stucky, c'è un nuovo ispettore in tv: Giuseppe Battiston nella serie Rai ispirata ai gialli di Fulvio Ervas
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Definito "distratto", "sornione", "curioso". Iconograficamente rilevante, con tanto di sigaro e trench, come i migliori detective che si rispettino. Ispirato ai romanzi di Fulvio Ervas ecco Stucky, la nuova serie gialla (dall'umorismo ben rodato) con protagonista Giuseppe Battiston. In onda su Rai 2 in sei serate a partire da mercoledì 30 ottobre (e parallelamente disponibile su RaiPlay), la serie è diretta da Valerio Attanasio, con il soggetto firmato insieme a Matteo Visconti e Marco Pettenello (su produzione Rai e Rosamont). (Movieplayer)

Ne parlano anche altri media

Dal 30 ottobre su Rai2 arrivano le avventure del personaggio nato dalla penna di Fulvio Ervas. L’intervista al suo protagonista (OGGI)

Però non è calato nella contemporaneità della digitalizzazione. "Un atto di passione". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Non sopporta la vista dei cadaveri, non ha il telefono, «non ama perdersi in chiacchiere inutili, parla poco e odia i social come me», dice Giuseppe Battiston che gli presta il volto, annota tutto su foglietti volanti che riordina mentre è all'osteria del suo amico Secondo (Diego Ribon). (ilgazzettino.it)

Giuseppe Battiston: "Stucky ispettore fuori dagli schemi, il suo mistero mi ha affascinato"

Giuseppe Stucky è un poliziotto e ad aiutarlo nelle indagini, il medico legale Marina Solange Savagnone (Tv Sorrisi e Canzoni)

Lo adora dai tempi di “Finché c’è prosecco c’è speranza”, diretto da Antonio Padovan, prima apparizione sul grande schermo del poliziotto flemmatico di origini persiane in forza alla Questura di Treviso di cui ha vestito in quell’occasione per la prima volta i panni. (Il Messaggero Veneto)

Non ha il cellulare, odia la tecnologia, rifugge i rapporti con gli esseri umani ma invece ama le persone, che studia con una curiosità che si rivela poi la sua arma migliore per risolvere i casi. (Adnkronos)