Indagato a pm, 'Equalize lavorava anche per cugini israeliani'

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"Io so che Calamucci girava con questi fogli con tutti i lavori da fare e aveva dei lavori che si chiamavano 'Per i cugini israeliani'". Lo ha messo a verbale Giulio Cornelli, uno degli esperti informatici arrestato lo scorso 25 ottobre assieme, tra gli altri, all'ex superpoliziotto Carmine Gallo, morto il 9 marzo, e all'hacker Nunzio Samuele Calamucci nell'inchiesta su Equalize e sulle presunte cyber-spie. (Tiscali Notizie)

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In ogni caso, io sono assolutamente tranquilla". L'udienza davanti al Gup, nella quale si dovrebbe decidere per l’eventuale rinvio a giudizio di Daniela Santanchè, nell'ambito dell’inchiesta su Visibilia "dovrebbe essere stata rimandata e comunque la stanno seguendo i miei avvocati. (Adnkronos)

Gli investigatori della procura, riportando dichiarazioni di Gallo, scrivono che Enrico Pazzali, numero uno di Equalize e presidente della fondazione Fiera, ora autosospeso, avrebbe ottenuto informazioni, prima che deflagrasse il caso cyber spie, “su un suo possibile coinvolgimento in indagini, solo dopo aver incontrato a Roma Carlo De Donno”. (IL GIORNO)

«Io con Pazzali avevo dei contatti, ma ero assolutamente ignara nella maniera più assoluta che lui facesse questo tipo di attività. (Corriere Milano)

Pm, Pazzali può usare gli hacker per notizie sull’indagine

Vero anche quando è falso, falso anche quando è vero, ed entrambe le cose quando sembra nessuna delle due: il prototipo delle attività illecite praticate dalla società di reportistica reputazionale Equalize, appartenente al presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali e guidata dal poliziotto Carmine Gallo (morto di infarto il 9 marzo) e dall’hacker Samuele Calamucci, risalta in ciò che di ulteriore emerge — nei nuovi documenti depositati dai pm al Tribunale del Riesame — su un già intuito hackeraggio: i messaggi whatsapp carpiti nel 2020-2021 ai telefoni violati di alcune persone che Pazzali riteneva ostili, quali il presidente di Cassa depositi e prestiti Giovanni Gorno Tempini, i giornalisti economici Giovanni Pons, Gianni Dragoni e Guido Rivolta, la comunicatrice Giuliana Paoletti. (Corriere Milano)

Il caso di Enrico Pazzali, presidente autosospesosi di Fondazione Fiera Milano e titolare di Equalize, si complica. Secondo la Procura di Milano, esiste un "concreto pericolo" che possa accedere a informazioni segrete relative all'inchiesta sulle cyber-spie, in cui risulta indagato e attualmente "a piede libero". (Sky Tg24 )

E ciò grazie ai “servizi illeciti offerti” da Gabriele Pegoraro, anche lui indagato e “a piede libero”, o da altri hacker. (Il Sole 24 ORE)