I giovani libanesi: «Restiamo ma la guerra ci sta portando via quel poco che resta del futuro»

DALLA NOSTRA INVIATA BEIRUT – «Stavamo proprio parlando di cosa fare, del futuro». Achrafieh, quartiere centrale di Beirut, il più antico ma anche quello dei negozi e dei locali alla moda. L’Abc mall, il centro commerciale dove di solito ci si ritrova per fare shopping o bere un caffè, è chiuso da una settimana ormai. Si ripiega su un baretto nascosto in un cortile. Studenti, ragazze e ragazzi che stanno davanti ai loro laptop a lavorare ma anche a seguire le notizie. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

00:15 Beirut, attacco israeliano nei pressi dell'aeroporto. L'esercito: "Azione mirata" (La Stampa)

Le notti di fuoco tengono prigioniera Beirut e il Libano tutto. BEIRUT. (La Stampa)

L’esercito israeliano ha avvisato intorno alla mezzanotte – in previsione di un attacco – la popolazione civile di evacuare ed evitare “spiagge o di farsi trovare in mare”, a sud del fiume Awali, che si trova a metà strada tra il confine e Beirut (la Repubblica)

La guerra in Medio Oriente è sempre più cruenta anche nel giorno dell'anniversario dello scoppio: sei raid israeliani a Beirut

Tugnoli, nato a Lugo nel 1979 e un’infanzia trascorsa a Sant’Agata sul Santerno, conosce benissimo il Medioriente: sposato con una donna libanese, ha vissuto 8 anni a Beirut per poi trasferirsi a Barcellona con la moglie, nel 2019 ha vinto il premio Pulitzer per un progetto fotografico sulla crisi umanitaria in Yemen e da anni collabora con il giornale statunitense Washington Post, che l’ha inviato anche su questo nuovo, ennesimo teatro di guerra. (Corriere Romagna)

Nella notte di lunedì 7 ottobre, a un anno dall’attacco di Hamas che ha dato inizio alla guerra a Gaza, nuovi raid aerei israeliani hanno colpito i sobborghi meridionali di Beirut. All'alba, la città era avvolta da una fitta coltre di fumo, con alte colonne che si levavano dai luoghi degli attacchi. (la Repubblica)

L'azione è più cruenta nel giorno dell'anniversario dello scoppio Da un lato della recinzione iniziava la commemorazione delle vittime, mentre dall’altro Hamas, seguendo un copione simbolico, lanciava quattro razzi dal sud della Striscia verso le comunità meridionali israeliane. (Gazzetta del Sud)