L’eredità della spartizione europea del Medio Oriente
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Il caso della Siria e del Libano offre un esempio emblematico delle conseguenze durature delle decisioni prese dalle potenze imperiali durante e dopo la Prima Guerra Mondiale.L’Accordo Sykes-Picot del 1916, un’intesa segreta tra Gran Bretagna e Francia con il consenso della Russia, era finalizzato a ridisegnare le mappe politiche del Medio Oriente, suddividendo l’Impero Ottomano in sfere di influenza. (Il Cittadino)
La notizia riportata su altre testate
Questa i… (La Stampa)
Bashar Hafiz al-Assad e famiglia atterrano a Mosca, accolti da Putin. Solidarietà fra despoti? O piuttosto un nuovo tassello del mosaico in via di disfacimento che garantiva stabilità nei Paesi più a rischio, ora caduti uno dopo l’altro sotto il potere ben più temibile del fondamentalismo, o peggio, nel caos e, sulla sponda adriatica di fronte, nella balcanizzazione seguita alla morte di Tito? È la versione attuale della teoria del dominio, dove la nuova sfera d’influenza ha più impatto di quella ideologica, perché teocratica? (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Rassicurazioni sulla deriva islamista, proposte politiche, transizione e ricostruzione. L'esperienza di governo in quel di Idlib racconta molto delle abilità da businessmen dei membrti Hayat Tahrir al-Sham e del leader Abu Mohammad al-Jolani. (Inside Over)
Questo articolo sulla caduta di Assad in Siria è pubblicato sul numero 1 di Vanity Fair in edicola fino al 30 dicembre 2024. La caduta del regime di Bashar al Assad in Siria è uno di quegli eventi che tutti sono bravi a spiegare – dopo – e nessuno a prevedere, prima che accadano. (Vanity Fair Italia)
Un aereo della Royal Australian Air Force è decollato dal Queensland con rifornimenti e personale per aiutare i soccorsi a Vanuatu. Martedì, un terremoto di magnitudo 7,3 ha colpito l'arcipelago, uccidendo almeno 14 persone, ferendone altre centinaia e causando enormi danni alle telecomunicazioni e ad altre infrastrutture impedendo la pubblicazione di rapporti ufficiali. (Il Sole 24 ORE)
Davvero c’è da disperarsi per la Siria? Intanto, bisognerà iniziare a rallegrarsi, visto che geostrategicamente a perdere il loro alleato più prezioso in Medio Oriente sono stati proprio i nemici giurati dell’Occidente, Russia e Iran, che avevano tenuto in piedi con la forza delle loro armi e dei mujahidin del popolo iraniani un regime corrotto e sanguinario, pur di avere un porto (Tartus) sul Mediterraneo per quanto riguarda Mosca; o di assicurarsi l’assoluta complicità del regime di Bashar al-Assad, da parte iraniana, per far arrivare tonnellate di armi e missili ai propri proxy libanesi e palestinesi. (L'Opinione)