Referendum sulla cittadinanza: 600.000 persone non hanno paura dello straniero

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Fanpage.it INTERNO

Il referendum sulla cittadinanza ha raggiunto le firme necessarie, e questa è una buona notizia. L'odore dei fiori è più forte quando le persone hanno la possibilità di esprimersi. Le favole finiscono meglio, le principesse si salvano da sole e forse diventeremo (prima o poi) un Paese civile. (Fanpage.it)

Su altri media

L'obiettivo delle 500 mila firme, che inizialmente sembrava complicato, è stato raggiunto e superato. Settantadue ore che hanno registrato una corposa mobilitazione di volti noti della cultura, della musica, dello sport e della politica: da Alessandro Barbero a Roberto Saviano, da Zerocalcare a Matteo Garrone, e poi Ghali, Malika Ayane, Julio Velasco e tanti altri. (l'Adige)

Sono state raggiunte le 500mila firme necessarie per convocare il referendum di modifica della legge sulla cittadinanza del 1992 che ha l'obbiettivo di ridurre da dieci a cinque gli anni di residenza in Italia necessari per ottenere lo status. (Il Sole 24 ORE)

Che il 15 dicembre deciderà sulla sua legittimità. (Corriere della Sera)

Il sistema digitale, utilizzato per la prima volta con successo dai promotori del referendum per dimezzare i tempi della cittadinanza agli stranieri residenti, è certamente più pratico e semplice di prima, quando le 500 mila firme andavano apposte davanti a un notaio, un cancelliere o un segretario comunale. (Corriere della Sera)

E cioè, la cittadinanza per chi abbia studiato in Italia per almeno dieci anni. Il centrosinistra, o meglio il campo largo già messo a durissima prova dalla vicenda del nuovo cda Rai, ma anche il centrodestra: Forza Italia, in una riunione congiunta dei gruppi, oggi stringerà i bulloni della sua proposta di legge sullo ius scholae. (Corriere della Sera)

E l… È del tutto legittimo l’entusiasmo dei promotori del referendum sulla cittadinanza per aver superato, in così poco tempo, le 500 mila firme necessarie per la celebrazione della consultazione. (La Stampa)