Manovra, Giorgetti apre a modifiche sul turn over nella Pa
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Si dice fiducioso sulle prospettive di crescita, al punto che non sarebbe «stupito da eventuali revisioni al rialzo anche delle stime preliminari sul Pil del 2024». Difende i tagli ai fondi automotive (4,55 miliardi nel 2025-2030) perché non colpiscono «gli aiuti alle imprese che vogliono riconvertire» ma «le rottamazioni e gli incentivi all’acquisto di auto elettriche magari prodotte in Cina o in altri Paesi». (NT+ Enti Locali & Edilizia)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Tra le misure più rilevanti spiccano gli aumenti contrattuali per i lavoratori pubblici, gli sgravi fiscali sui premi di produttività e le previsioni ottimistiche sul Pil. (Economy Magazine)
I fondi per la difesa aumenteranno, ma l’asticella si fermerà sotto il 2% del Pil. È quando si sofferma sul capitolo della manovra dedicato agli investimenti pubblici che Giancarlo Giorgetti tira la linea dell’impegno che l’Italia è in grado di garantire. (la Repubblica)
A tale riguardo preme evidenziare che, nonostante gli stanziamenti assegnati, l'obiettivo del 2% del PIL richiesto dalla NATO risulta molto ambizioso e non del tutto compatibile sotto il profilo in particolare delle coperture con il quadro vigente della governance europea. (il Giornale)
Le stime iniziali di crescita del PIL dell'Istat sono state successivamente riviste al rialzo in misura inedita, anche alla luce del notevole incremento dell'occupazione sin qui registrato. "Guardando indietro, nel corso degli ultimi anni il sistema economico italiano ha mostrato una tenuta superiore alle previsioni di molti. (il Giornale)
E così tutti i Paesi, Italia inclusa, saranno chiamati a spendere di più. La Nato chiede da anni di investire almeno il 2% del Pil nazionale in spese militari. (Fanpage.it)
«Anche alla luce del notevole incremento dell'occupazione sin qui registrato, non sarei stupito da eventuali revisioni al rialzo», ha aggiunto riferendosi alle previsioni dell'istituto di statistica che continua a vedere un 2024 a +0,8% (+1% per il governo). (il Giornale)