“Nonostante”, Valerio Mastandrea apre la sezione Orizzonti con una toccante storia d’amore

«Una storia che è stata mia per tanto tempo e che spero diventerà di tutti»: sono queste le parole con cui Valerio Mastandrea ha scelto di accompagnare “Nonostante”, film che è stato scelto per aprire la sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno. Seconda prova di Mastandrea dietro la macchina da presa dopo “Ride” del 2018, “Nonostante” lo vede anche come protagonista nei panni di un uomo che trascorre serenamente le sue giornate in ospedale senza troppe preoccupazioni. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre fonti

Una pacca sulla spalla all’amico Zerocalcare, una battuta ai fotografi nel suo stile («Mo’ me fate fa’ pure le foto!») e l’evidente soddisfazione di essere alla Mostra per la prima volta come regista, «una bella novità». (La Stampa)

Venezia 81, Valerio Mastandrea sul red carpet firma autografi ai fan appostati per incontrarlo Valerio Mastandrea sul red carpet della Mostra del cinema di Venezia firma gli autografi ai fan appostati per incontrarlo. (ilmessaggero.it)

Pubblicazione: 28 agosto alle 17:19 Home Recensioni Nonostante, la recensione video: una ghost story opaca e melensa (BadTaste.it Cinema)

Nonostante, la recensione: Valerio Mastandrea è un fantasma e pure il film

Per il cinema assoluto mattatore di questa edizione è il film Netflix Sei nell’anima, biopic sulla rock star Gianna Nannini, che si aggiudica tre premi: Cinzia TH Torrini è la miglior regista, Letizia Toni la miglior attrice protagonista, mentre Noemi Brando ottiene il riconoscimento come Giovane Rivelazione. (Il Giornale d'Italia)

Valerio Mastandrea è un fantasma, lo capiamo praticamente subito, quando entra in una stanza di ospedale e vede se stesso steso sul letto. E in una bella scena iniziale capiamo anche perché: al suo capezzale c’è una famiglia con un bambino che legge una poesia di ringraziamento che annoia da morire il fantasma, ma dovrebbe essere un modo di omaggiare la persona che quel bambino l’ha salvato. (Esquire Italia)

Il secondo film di Valerio Mastandrea dopo Ride gli somiglia. Se non altro. O almeno somiglia alla personalità che rivela nelle interviste e che in certi casi tracima in alcuni personaggi: indolente, incline alla battuta, esistenzialista, tradizionale, appassionato di una forma di poesia che ha ben poco di retorico e molto di pratico e quotidiano. (BadTaste.it Cinema)