Brandizzo, presidio dei sindacati nel primo anniversario della tragedia

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Presidio dei sindacati autonomi Cobas, Usb, Cat e Cub, questa mattina, davanti alla stazione di Brandizzo dove un anno fa morirono cinque operai travolti da un treno in transito. Con loro anche Daniela Rombi, presidente dell'associazione "Il mondo che vorrei", e Assemblea 29 giugno con gli striscioni esposti in rappresentanza delle 32 vittime della strage ferroviaria del 29 giugno 2009 di Viareggio. (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altre testate

“Per la sicurezza sul lavoro non è stato ancora fatto abbastanza, serve un cambio di passo più deciso”. (Il Fatto Quotidiano)

Molti cittadini, familiari e parenti delle vittime sfilano tra le vie del paese, chiedendo e urlando a gran voce: "Vogliamo giustizia". Una fiaccolata in occasione dell'anniversario della strage alla stazione di Brandizzo per ricordare i cinque operai morti. (Tiscali Notizie)

Ad un anno esatto dalla tragedia ferroviaria che costò la vita a Giuseppe Aversa, Kevin Laganà, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Sorvillo e Michael Zanera, oggi a Brandizzo è... (Virgilio)

Napoli. «Oggi è una giornata di lotta è in gioco il destino di operatori che garantiscono tutela, dopo tutte le aggressioni che si sono verificate in questi ultimi mesi. Come al solito siamo in un momento di dimenticanza totale, quello post Covid, dove gli ex eroi sono adesso sbattuti fuori. (Impresa Italiana)

Fiaccolata per la strage di Brandizzo, il fratello di Kevin Laganà: "Non mi fermerò mai nel chiedere giustizia" "E' passato adesso un treno, ha suonato, ha fatto tanto rumore. Io insieme con la mia famiglia sarò come quel treno, non mi fermerò, farò rumore e chiederò giustizia per mio fratello e per i suoi colleghi". (La Stampa)

Alla stazione di Brandizzo, nel torinese, anche i rappresentanti dell’associazione “Il Mondo che Vorrei” e di “Assemblea 29 giugno“ hanno partecipato alle celebrazioni in ricordo dei cinque operai che nella notte tra il 30 e il 31 agosto vennero falciati sui binari da un treno diretto al deposito mentre lavoravano in un cantiere di manutenzione. (LA NAZIONE)