Siria, Erdogan a Meloni: "L'aggressione di Israele non contribuisce alla stabilità"

Siria, Erdogan a Meloni: L'aggressione di Israele non contribuisce alla stabilità
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I recenti sviluppi in Siria sono stati al centro di un colloquio telefonico tra il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e la premier, Giorgia Meloni. Secondo la presidenza turca Edogna ha... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Ne parlano anche altre fonti

ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria (Qui News Valdera)

Sostenuto da Hayat Tahrir al-Sham (Hts), Mohammed al-Bashir è stato nominato nuovo primo ministro ad interim della Siria con il compito di guidare la fase di transizione del potere fino a marzo 2025. Durante un incontro con gli ex ministri del regime di Asad, Bashir ha annunciato misure per riattivare le istituzioni e garantire i servizi pubblici. (Limes)

– Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto oggi un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, incentrato sugli ultimi sviluppi in Siria, nel corso del quale ha denunciato “l’aggressione israeliana”. (Agenzia askanews)

Erdogan a Meloni: aggressione di Israele. I paletti del G7 per il dialogo con i ribelli

«Siamo intenzionati a fare tutto il necessario per garantire la nostra sicurezza. In questo contesto, ho autorizzato l'aviazione a bombardare capacità militari strategiche lasciate dall'esercito siriano, affinché non finiscano nelle mani dei jihadisti». (L'Unione Sarda.it)

Il colloquio ha permesso alla premier italiana di ribadire l’importanza di preservare l’unità e l’integrità territoriale del paese retto fino a pochi giorni fa dal dittatore Bashar Assad e di assicurare una transizione pacifica e inclusiva che possa anche contribuire alla stabilità regionale. (Liberoquotidiano.it)

In questa chiave si muove anche Giorgia Meloni, che ancora per alcuni giorni guida il G7. Per contenerlo, consapevoli di doverci avere a che fare. (la Repubblica)