La telefonata a Trump e l'idea del tavolo Ue-Usa sotto un ombrello Nato. Il piano di Meloni (che ai vice chiede unità)

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere Roma INTERNO

Difficile e sicuramente non comoda, la posizione di Giorgia Meloni attesa oggi a Londra. Ieri la premier ha sentito al telefono il presidente Usa Donald Trump, anche in vista dell’incontro che avrà oggi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: in programma, infatti, ci sono il bilaterale con il primo ministro Keir Starmer, annunciato da tempo per parlare anche di contrasto all’immigrazione irregolare, trapela da Palazzo Chigi, e poi per il summit largo, 18 Paesi più i vertici di Ue e Nato, sull'Ucraina. (Corriere Roma)

La notizia riportata su altri giornali

Meloni ha incontrato Zelensky e lo ha trovato dispiaciuto, ma ha anche aggiunto che bisogna ragionare sulle vie diplomatiche da percorrere più che reagire… "Si è corso troppo, bisogna ripartire da cornice atlantica". (L'HuffPost)

Nello sconclusionato vertice di Londra, Giorgia Meloni riesce per lo meno a condividere l’impegno (a parole) di non scavalcare – né tanto meno sfidare – Donald Trump. (Il Fatto Quotidiano)

Ossia di chi ci sta, visto che tutti sperano ma nessuno più scommette che ci stiano anche gli Stati Uniti, dopo il modo in cui Donald Trump e il suo vice J. Con la proposta franco-britannica di una tregua limitata di un mese «nell’aria, nei mari e nelle infrastrutture energetiche», cioè non sulla linea del fronte, e con un piano per l'Ucraina da portare avanti anche attraverso la presenza militare di una «coalizione di volenterosi». (Corriere della Sera)

Ucraina, Meloni: trattare con Trump. E "bacchetta": basta tifoserie 03 marzo 2025 (Il Sole 24 ORE)

«Dobbiamo essere bravi in questa fase a non dividere l'Occidente perché sarebbe esiziale per tutti», ha detto la presidente del Consiglio al termine del vertice sull'Ucraina. Dopo l’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, per Giorgia Meloni anche quello con il premier britannico Keir Starmer (L'Unione Sarda.it)

Uniti sugli obiettivi, ma non ancora sugli strumenti. Se il vertice di Londra doveva lanciare la ‘coalizione dei volenterosi’ per una “pace giusta e duratura” in Ucraina, il risultato è raggiunto solo a metà: perché al termine delle tre ore di vertice emerge una sostanziale unanimità sul fine, ma non sui mezzi. (L'HuffPost)