DAZI, BANCA MONDIALE SMENTISCE TRUMP: USA IN CRESCITA DA TRENT’ANNI
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Tornare a essere grande. Lo slogan, che ha caratterizzato la campagna elettorale di Donald Trump, viene declinato in una ricerca dell’interesse nazionale a qualsiasi costo. Lo vediamo tanto nella politica estera americana, oggi sempre meno influenzata dai partner occidentali rispetto al passato, ma anche in quella economica. Le scelte di natura protezionistica, volte ad avvantaggiare le imprese locali dalla concorrenza straniera, stanno alimentando i rischi di una recessione globale. (ByoBlu)
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I dazi di Donald Trump sono una di queste occasioni. Se parlare di lotta di classe sembra eccessivo (scioperi e altri indici di agitazione sociale sono modesti nell’America del 2025), diciamo che il conflitto sulla distribuzione del reddito nazionale americano è in bella evidenza in questa vicenda. (Corriere della Sera)
Donald Trump, invece, ci sta raccontando il Paese più potente come se fosse un volatile impacciato, spiumato da tutti gli altri governi del pianeta. Non solo dagli avversari cinesi, ma anche dagli alleati storici, gli europei «parassiti» e irriconoscenti. (Corriere della Sera)

Sono alcuni dei dati pubblicati da Visual Capitalist che, basandosi su elaborazioni del World Inequality Database (WID. (Il Sole 24 ORE)