Non basta una condanna per abbattere il «totem» Trump

Tempi.it ESTERI

Donald Trump è stato condannato in primo grado a New York per aver tentato di nascondere uno scandalo sessuale alla vigilia delle elezioni usando i soldi della campagna elettorale e di conseguenza per avere influenzato il voto degli americani. La notizia è storica perché un verdetto di colpevolezza non era mai stato emesso contro un ex presidente degli Stati Uniti, ma difficilmente lo saranno anche le conseguenze. (Tempi.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Trump, dal canto suo, insiste sul tasto della persecuzione: “Vogliono mettermi dietro le sbarre… Mi vogliono morto… “, scrive in un messaggio della sua campagna. (Giampiero Gramaglia – Gp News)

La linea di Trump fin dall’inizio è quella che è: “Siamo di fronte a un processo truccato e dall’esito deciso a Washington da una cospirazione dei democratici“. Sorpreso? "Per nulla. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Luttwak: "Nella Corte di New York Trump "Questo accanimento lo favorisce nella corsa alla Casa Bianca". (Secolo d'Italia)

Il ministro degli Esteri contro il leader della Lega: "Forza Trump? Io dico Forza Italia" (LAPRESSE)

Sono alcune delle tante invettive di Donald Trump, alle quali siamo ormai quasi assuefatti, anche se, ora che ha la palla al piede di una condanna penale, meriterebbe un nuovo soprannome: Donald l’Impresentabile. (Avvenire)

«Qual è il prezzo del desiderio?», c’era scritto sulla copertina del dvd del film intitolato, per l’appunto, Il prezzo del desiderio, scritto diretto e interpretato da Stormy Daniels nel 2009. (Corriere della Sera)