Droni ucraini colpiscono terminal petrolifero russo

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ESTERI

Nella notte del 24 dicembre, un attacco con droni ucraini ha colpito per la seconda volta in poco più di una settimana il terminal petrolifero russo di Stalnoi Kon, provocando un'enorme fiammata arancione che ha illuminato il cielo notturno. L'agenzia di stampa indipendente russa Astra ha condiviso un video dell'esplosione, confermando l'accaduto. Secondo un funzionario russo, i droni ucraini hanno colpito un deposito di carburante russo nell'ambito di un "massiccio" attacco transfrontaliero agli impianti di stoccaggio del carburante, che Kiev sostiene riforniscano l'esercito di Mosca.

Parallelamente, un altro attacco con droni ucraini ha colpito gli aeroporti di Rostov, danneggiando aerei del valore di 40 milioni di dollari appartenenti a Putin. La città di Millerovo, nella provincia russa di Rostov, è stata teatro di un raid notturno che ha colpito una base aerea militare, sede di jet da combattimento Su-30, utilizzati per supportare la fanteria russa operante nell'est e nel sud dell'Ucraina. Andrii Kovalenko, capo del centro anti-disinformazione ucraino, ha dichiarato che la base ospita aerei che svolgono compiti di supporto alla fanteria russa.

Nel frattempo, il premier slovacco Robert Fico ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin a Mosca, confermando la disponibilità della Russia a continuare a fornire gas all'Occidente e alla Slovacchia. Durante la lunga conversazione, i due leader hanno discusso della situazione militare in Ucraina, delle possibilità di una fine pacifica del conflitto e dei rapporti bilaterali tra Bratislava e Mosca, che Fico intende standardizzare.

Questi eventi sottolineano la complessità e la gravità della situazione attuale, con attacchi mirati a infrastrutture strategiche e incontri diplomatici che cercano di trovare soluzioni a un conflitto che continua a evolversi.