Sanità, protestano i lavoratori del settore privato: aderisce il 75%
Una delegazione ha incontrato l'assessore Volo che si è impegnata a convocare un tavolo PALERMO – Adesioni fino al 75% e partecipazione in piazza a Palermo, davanti all’assessorato regionale della Salute, di lavoratrici e lavoratori a cui si applicano i contratti sanità privata Aiop – Aris e Aris -AIop Rsa, attualmente scaduti da oltre un decennio. Soddisfatte le Segreterie Regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uilfpl “per la massiccia presenza di delegazioni del personale proveniente da tutta la Sicilia, che stamattina ha fatto sentire la propria voce in occasione del sit-in di protesta, organizzato dai sindacati nell’ambito dello sciopero nazionale unitario, proclamato per il rinnovo dei contratti”, affermano in una nota. (Livesicilia.it)
La notizia riportata su altri media
«Oggi una grande manifestazione qui sotto la Regione Campania nel giorno in cui abbiamo bloccato purtroppo il servizio sanitario privato accreditato spiega Marco D’Acunto, segretario regionale FP CGIL perché da 6 anni non rinnovano il contratto ai lavoratori della sanità privata e da 12 anni a quelli della riabilitazione». (ilmattino.it)
Continua la mobilitazione della Sanità privata, questa volta per gli accordi... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Sciopero nazionale sanità privata del 23 settembre: 80% di adesioni Tra le rivendicazioni, la volontà di colmare il gap contrattuale della sanità privata con la pubblica. (Nurse24)
Sciopero sanità privata. Pelissero (Aiop): “Rinnovo contratti priorità, ma serve copertura. Chiesta a Schillaci apertura di un tavolo” (Quotidiano Sanità)
A rappresentare i circa trecento lavoratori del Mater e i 160 del Policlinico, una nutrita delegazione che manifesta per chiedere «un trattamento equo con quello degli operatori che lavorano nella sanità pubblica». (L'Unione Sarda.it)
"Vogliamo un contratto giusto, basta aziende che si arricchiscono sulle nostre spalle" aggiunge un collega. "Vogliamo un contratto uguale a quello del pubblico, siamo tutti infermieri" dice una signora. (La Repubblica)