Blitz antimafia dei Carabinieri nell’Agrigentino, 23 fermi

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il Fatto Nisseno INTERNO

In provincia di Agrigento c’era il rischio di una nuova guerra di mafia. È quanto emerge dall’operazione scattata questa notte e che ha portato al fermo di 23 persone (non 29 come appreso inizialmente) da parte dei carabinieri del Comando provinciale. I fermi sono scattati ad Agrigento, Favara, Canicattì, Porto Empedocle e Santa Margherita Belice, ma anche in alcuni centri del Trapanese (Mazara del Vallo, Partanna, Campobello di Mazara e Castelvetrano) e a Gela, in provincia di Caltanissetta (il Fatto Nisseno)

Su altri media

I carabinieri del Reparto Operativo di Agrigento, guidati dal tenente colonnello Vincenzo Bulla, hanno sottoposto a fermo 30 indagati, gravemente indiziati, a vario titolo, di appartenere all’organizzazione mafiosa denominata “Cosa nostra” di Agrigento, Villaseta, Porto Empedocle, Favara, Canicattì, Gela e Castelvetrano, i reati di associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, minaccia aggravata dal metodo mafioso, rapina e tentata estorsione. (AgrigentoOggi.it)

Il blitz è stato eseguito dai militati del Reparto Operativo, guidati dal colonnello Vincenzo Bulla, tra Agrigento, Favara, Canicattì, Porto Empedocle, Santa Margherita Belice, Mazara del Vallo, Partanna, Campobello di Mazara, Castelvetrano e Gela, con il supporto dei colleghi dei comandi provinciali di Palermo, Trapani e Caltanissetta, del Nucleo Eliportato Cacciatori di Sicilia, dei Nuclei Cinofili di Palermo e Nicolosi e del 9° Nucleo Elicotteri di Palermo. (Quotidiano di Sicilia)

Ad Agrigento l’aria si era fatta davvero pesante. Negli ultimi mesi, infatti, si è assistito ad un crescendo di episodi di particolare allarme sociale con intimidazioni di vario genere: colpi di arma da fuoco contro portoni, case, furgoni bruciati, scooter incendiati. (Grandangolo Agrigento)

Agrigento, “guerra fra clan mafiosi”. Il deposito di cocaina dal dentista

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Due gruppi si contendono il potere PALERMO – La provincia di Agrigento è una polveriera pronta ad esplodere. Le intercettazioni hanno registrato la parola “guerra”. I segnali sono preoccupanti: colpi di pistola e kalashnikov esplosi contro case e negozi, furgoni e scooter incendiati. (Livesicilia.it)