Gastronomia, per la pizzeria ‘Me’ arriva il terzo spicchio della Guida Gambero Rosso

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Ponte sullo Stretto Messina

Per la Guida del Gambero Rosso 2025 una delle migliori pizzerie in Italia è a Ferrara, ed è la pizzeria ‘Me’ in via Baluardi che ha ottenuto il punteggio di 90/100 dalla giuria della rinomata casa editrice italiana specializzata in cucina ed enogastronomia. La squadra della pizzeria ferrarese è mercoledì mattina a Napoli, in occasione della nuova pubblicazione del Gambero Rosso e delle premiazioni. (FerraraToday)

Se ne è parlato anche su altri media

Partendo dalla sua città d’origine Napoli, risalendo lo stivale arrivando in Trentino-Alto Adige, sono 96 i locali che si sono meritati i Tre Spicchi, 16 le Tre Rotelle e 116 sono le nuove insegne selezionate, 9 i premi speciali. (Corriere del Trentino)

Pepe in grani, di Caiazzo (provincia di Caserta) è la migliore pizzeria d'Italia secondo la guida - pubblicata alcuni giorni fa- da Gambero Rosso. La premiazione si è svolta mercoledì 25 settembre al Palacongressi Mostra d’Oltremare di Napoli, durante una cerimonia che ha celebrato le migliori pizzerie italiane, con 96 realtà a essersi aggiudicate i Tre Spicchi. (Picchio News)

In questo senso, quelli bresciani possono dirsi fortunati: l’edizione 2025 della Guida del Gambero Rosso conferma la validità dell’offerta. (Corriere della Sera)

Pizza, un disastro per Napoli: ecco i premi Gambero Rosso, beffe clamorose

La pizzeria dei fratelli Andrea e Giovanni Pellegrino conquista due spicchi nella prestigiosa Guida Pizzerie D’Italia 2025 del Gambero Rosso che è stata presentata ieri, 25 settembre, alla Mostra d’Oltremare di Napoli (BlogSicilia.it)

Come spesso accade, una buona intuizione ha bisogno per diventare concreta di uno sguardo diverso, a volte eccentrico e comunque non allineato. E quello di Stefano Chieregato, ideatore e creatore della Piacentina, Premio Speciale Solania Le Pizze dell’Anno per la guida Pizzerie d’Italia 2025, ha tutte le caratteristiche di una scommessa. (Gambero Rosso)

Margherita. Perché il vero intenditore ha papille gustative solo per lei. Non per le varianti classiche (quattro stagioni, capricciosa, diavola) che fanno subito anni Ottanta; di certo non per quelle invenzioni dell’era moderna che, invece, raggiungono diversi livelli di insensatezza (dalla patatine e wuster su su fino all’aberrazione massima di quella con le fette di ananas). (Liberoquotidiano.it)