Moda, la crisi detta il cambiamento: “Ripartenza nel 2026, ora tutele”

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IL GIORNO ECONOMIA

Milano – Il settore moda rallenta dopo anni di crescita. Il fatturato globale nel 2024, si stima, subirà una flessione del 3,5 per cento. A incidere sul risultato è soprattutto la decrescita del mercato cinese, che per anni ha guidato i consumi. Un mondo che cambia veloce, da reinterpretare. È il messaggio principale che emerge dell’apertura di Milano Fashion Global Summit, dal titolo “The New Rules”, tenutosi ieri in Torre Velasca (IL GIORNO)

Ne parlano anche altri media

L’esperta ha tracciato al MFGS-Milano Fashion Global Summit 2024 una fotografia del settore da 865 miliardi di euro di giro di affari globale nel 2023. I Millennials saranno il traino dei consumi (Milano Finanza)

Per delineare il futuro del comparto moda si dovrebbero prendere in considerazione tutti i protagonisti del settore che, a ben vedere, sono essenziali per il corretto funzionamento del segmento fashion&luxury. (Milano Finanza)

ABBONATI Already a member? Accedi Il lusso tornerà a crescere, ma non da subito. E non in maniera trasversale: bisognerà essere tra i 25 marchi di successo per catturare la ripresa. Intanto la Cina è il focus della crescita, ma Medio Oriente e Sudest asiatico sono le aree più promettenti. (laconceria.it)

La digitalizzazione essenziale per la transizione green

«Le ultime trimestrali evidenziano il rallentamento della Cina, ma non dimentichiamo che quello cinese è un mercato nuovo», ha sottolineato il luxury strategic advisor al Milano fashion global summit 2024. (Milano Finanza)

Nel terzo trimestre la domanda asiatica, trainata dal cliente aspirazionale, ha ridotto il suo peso. «Per il 2025 è attesa una crescita mid-single digit», afferma l’analista di Mediobanca. (Milano Finanza)

Il passaporto digitale come strumento essenziale per la transizione verso una moda circolare, una tra le principali sfide a cui il settore deve ora far fronte. Questo il focus del panel che, in occasione della seconda giornata del MFGS-Milano fashion global summit 2024, ha coinvolto Nicolas Bargi e Michele Casucci, rispettivamente founder di Save the duck e Certilogo, in una discussione circa l’importanza della tecnologia in un momento cruciale come quello che sta vivendo il settore del fashion. (Milano Finanza)