Briatore chiede un risarcimento da 12.6 milioni di euro alla Presidenza del Consiglio per la vendita dello yacht 'Force Blue'

Briatore chiede un risarcimento da 12.6 milioni di euro alla Presidenza del Consiglio per la vendita dello yacht 'Force Blue'
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Il Giornale d'Italia INTERNO

Ultimo capitolo nella ultradecennale battaglia giudiziaria. Flavio Briatore vuole essere risarcito per la vendita del suo yacht, il 'Force Blue' e chiede 12 milioni e 660mila euro alla Presidenza del Consiglio, in solido con l’amministratore giudiziario che materialmente realizzò la cessione, ordinata dai giudici della Corte d’Appello di Genova. Secondo l’imprenditore la cifra richiesta equivale alla differenza tra il denaro incassato dalla vendita del panfilo e il suo reale valore. (Il Giornale d'Italia)

Su altre testate

Roma Dopo quasi 15 anni dall’inizio della intricata vicenda legale che ha coinvolto il Force Blue, lo yacht di lusso appartenuto a Flavio Briatore, si apre un nuovo capitolo con richieste di risarcimento per milioni di euro. (La Nuova Sardegna)

L'imprenditore Flavio Briatore, ex proprietario dell'imbarcazione di lusso, come riferisce il quotidiano La Repubblica, ha deciso di citare per danni davanti al tribunale di Torino il commercialista e il giudice per la vendita dello yach, avvenuta quasi 15 anni fa. (il Giornale)

Oltre 12 milioni e mezzo di euro la richiesta contenuta nella citazione depositata a… (La Stampa)

Briatore, il suo yacht “svenduto”: il manger chiede 12,6 milioni di risarcimento a «giudici e presidenza del Consiglio»

A quasi 15 anni dal sequestro, la vicenda del Force Blue , lo yacht costato a Flavio Briatore una lunghissima battaglia giudiziaria conclusasi con la sua definitiva assoluzione , fa registrare un... (Virgilio)

A quasi 15 anni dal sequestro, dopo aver ottenuto una definitiva assoluzione, scrive la Repubblica, l'imprenditore ha citato per danni davanti al tribunale di Torino i giudici e il commercialista. (L'HuffPost)

L’imprenditore - 15 anni dopo - ha infatti citato in giudizio la Corte d’Appello di Genova e l’amministratore giudiziario che ne gestì la vendita, puntando il dito contro una procedura che ritiene irregolare e dannosa. (ilmessaggero.it)