Filippo Turetta rischia l'ergastolo, l'arringa dell'avvocato per evitarlo: dalla gogna mediatica alla "lista"
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Simone Vazzana GIORNALISTA Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking. (Virgilio Notizie)
Se ne è parlato anche su altri media
Ed ecco la lista, un elenco degli atteggiamenti soverchianti e disfunzionali di Filippo Turetta (per cui il pm ha chiesto l'ergastolo): «Abbiamo litigato per il fatto che non lo avessi fatto venire al compleanno della Elena (la sorella di Giulia, ndr); ha sostenuto più volte fosse mio dovere aiutarlo a studiare; si lamentava quando mettevo meno cuori del solito (nei messaggi, ndr); necessita gli si scriva messaggi molte volte al giorno». (Vanity Fair Italia)
Non ha alzato la testa e non ha nemmeno proferito parola, Filippo Turetta. La testa non l’ha praticamente mai sollevata, lo sguardo fisso verso il banco che aveva davanti, o più probabilmente perso nel vuoto. (Corriere della Sera)
«Riteniamo che non sussistano i due elementi costitutivi della premeditazione: da un lato il lasso temporale che deve passare tra ideazione ed esecuzione del delitto, dall’altro l’elemento ideologico». (Corriere TV)
È la lista che Giulia Cecchettin, il 31 luglio di un anno fa, poche settimane prima di perdere la vita per mano dell'ex fidanzato - per cui il pm ha chiesto l'ergastolo per omicidio - aveva compilato, dopo averlo lasciato. (ilgazzettino.it)
"Mi ha preso in giro, ad esempio, quando mi veniva detto che il prelievo bancomat fu fatto per fare shopping nell'unico luogo dove i contanti non servono, al centro commerciale", ha aggiunto. (la Repubblica)
I punti chiave La premeditazione Articolo in aggiornamento (il Giornale)