Morte di Sanderson Mendoza, operaio ustionato all’AST di Terni: sciopero immediato proclamato dai sindacati
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Sanderson Mendoza, 26 anni, operaio dipendente della Tapojärvi, è morto domenica 16 marzo dopo sei giorni di agonia nel centro grandi ustionati del Sant’Eugenio di Roma. Il giovane, noto a tutti come Sandro, era rimasto gravemente ferito il 10 marzo scorso in un incidente sul lavoro avvenuto all’interno del polo siderurgico di AST a Terni. Mentre era alla guida di un mezzo da lavoro, denominato Klingher, utilizzato per il trasporto delle siviere, il veicolo è stato improvvisamente avvolto dalle fiamme, causando ustioni gravissime all’operaio. Le sue condizioni, già critiche fin dal momento del ricovero, non hanno lasciato spazio a speranze di recupero.
La notizia della sua morte, diffusa da fonti sindacali nella serata di domenica, ha scosso non solo i colleghi e i familiari, ma l’intera città di Terni. Il sindaco Stefano Bandecchi ha definito l’accaduto “una bruttissima notizia che colpisce tutti noi”, sottolineando il peso di una tragedia che ha privato la comunità di un giovane lavoratore con origini sudamericane, ben integrato e amato da chi lo conosceva.
In risposta all’incidente, i sindacati hanno proclamato uno sciopero immediato, coinvolgendo non solo i dipendenti della Tapojärvi, ma estendendo la protesta a tutto il personale diretto e delle ditte terze operanti all’interno dell’acciaieria e del Tubificio. Lo sciopero, iniziato alle 20 di domenica, è stato indetto dalle segreterie territoriali e dalle Rsu dell’azienda, e proseguirà fino alle 22 del 17 marzo, previa messa in sicurezza degli impianti. La decisione riflette il clima di tensione e rabbia che si è diffuso tra i lavoratori, i quali chiedono maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro dopo un episodio che ha riportato l’attenzione sui rischi legati alle attività industriali.