Chiusura Barry Callebaut, il senatore Borghi: "Indipensabile attivare il ministero. inacettabile trattare così i lavoratori"

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La Stampa ECONOMIA

Chiusura Barry Callebaut, il senatore Borghi: "Indipensabile attivare il ministero. inacettabile trattare così i lavoratori" C'era anche il senatore di Italia viva Enrico Borghi questa mattina al via del corteo organizzato da dipendenti e sindacati della Barry Callebaut di Intra, la fabbrica di cioccolato destinata a chiudere lasciando senza lavoro 150 dipendenti. «Il ministro Urso - spiega Borghi - mi ha assicurato che, qualora anche le dimensioni dell'azienda non consentissero l'avvio automatico del tavolo, una richiesta in questo senso sostenuta da Comune di Verbania, Provincia del Vco e Regione Piemonte sarebbe sicuramente accolta in senso positivo. (La Stampa)

Su altri giornali

Barry Callebaut: lunedì mattina presso l’Unione Industriale a Verbania l’incontro tra i vertici dell’azienda e le parti sociali. (VCO AZZURRA TV)

E’ andato in scena questa mattina – lunedì – il primo confronto tra le parti sociali per l’annunciata chiusura della fabbrica di cioccolato di Verbania Barry Callebaut. «Al tavolo è stata ribadita l'indignazione sulla decisione unilaterale e improvvisa della Barry Callebaut di chiudere lo stabilimento produttivo di Intra – si legge in una nota della Fai Cisl Piemonte Orientale –. (La Stampa)

Siamo di fronte all’ennesima chiusura aziendale basata su logiche economico-finanziarie che ignorano la responsabilità sociale d’impresa e si fanno beffe di qualsiasi codice etico». (La Stampa)

“In due minuti ci hanno detto dall’alto che il nostro stabilimento dovrà chiudere. Il motivo? “Limitata redditività futura e la complessità logistica del sito” spiega l’azienda. (Il Fatto Quotidiano)

Della prima si parlerà stamattina: alle 11 all’Unione industriale Vco si terrà un primo incontro con i sindacati per valutare con quali ammortizzatori sociali accompagnare gli addetti verso un altro impiego o verso la fine della carriera. (La Repubblica)

Domani, fanno sapere i sindacati, riprenderà l'attività lavorativa interrotta dopo l'annuncio, arrivato nella mattinata di giovedì 5 settembre, della volontà della multinazionale svizzera di chiudere lo stabilimento piemontese entro il primo trimestre del 2025. (Alto Adige)