Il vergognoso silenzio dei leader di sinistra sulle violenze dei pro-Hamas

Ieri a Roma è accaduto ciò che si temeva da settimane. Nel corso della manifestazione pro-Pal (o pro-Hamas, purtroppo spesso è la stessa cosa) la violenza di attivisti e antagonisti si è materializzata. Piazzale Ostiense è stato trasformato in un teatro di guerriglia urbana, con le forze dell’ordine finite nel mirino dei manifestanti/odiatori di professione. Sassi, bombe carta, molotov, pali: qualsiasi oggetto è stato utilizzato come arma per attaccare gli uomini in divisa. (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altri giornali

E di quanto accaduto sabato 5 ottobre a Roma si discute a In alter parole, la trasmissione di Massimo Gramellini in onda su La7, dove tra gli ospiti figurava Giovanna Botteri, che era presente nella piazza degli scontri. (Liberoquotidiano.it)

Non ci arrendiamo. Il movimento pacifista sta progettando una giornata nazionale che si terrà il 26 ottobre per un più complessivo passo del movimento nonviolento Pro Palestina (left)

Bottiglie, pali della segnaletica, pietre e bombe carta contro le forze dell’ordine: alla fine i professionisti dei disordini hanno forzato il blocco formato dai blindati in via Ostiense nel corso della manifestazione, non autorizzata, Pro-Palestina di ieri a Roma (ilmessaggero.it)

Una chiamata per ringraziare le forze dell’ordine ed esprimere solidarietà agli agenti feriti nel corso del corteo non autorizzato di sabato pomeriggio a Roma. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a manifestazione conclusa, ha telefonato al Capo della Polizia, Vittorio Pisani. (Repubblica Roma)

Capofila della manifestazione sono l'Udap, Unione Democratica Arabo-Palestinese, i Giovani Palestinesi Italiani e il Centro Culturale Habdala Ali che già dai giorni scorsi con una serie di comunicati hanno rivendicato la loro volontà di manifestare ad ogni costo. (il Giornale)

Ringrazio il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia e tutti gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano per garantire la nostra sicurezza. (Governo)