Mattarella e la lezione sulla democrazia: “Governabilità non giustifica alterare la rappresentatività, no all’assolutismo della maggioranza”

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La democrazia come “tratto irrinunciabile dell’identità nazionale”, “una bandiera” da non “mortificare”, un valore che non si può opporre alla “libertà“, “non si riduce a un semplice aspetto procedurale” o nelle urne, ma “presuppone lo sforzo di elaborare una visione del bene comune in cui sapientemente si intreccino – perché tra loro inscindibili – libertà individuali e aperture sociali, bene della libertà e bene dell’umanità condivisa”. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

TRIESTE (ITALPRESS) – “Il percorso democratico, avviato in Europa dopo la sconfitta del nazismo e del fascismo, ha permesso di rafforzare le istituzioni dei Paesi membri e ampliare la protezione dei diritti dei cittadini, dando vita a quella architrave di pace che è stata prima la Comunità europea e ora è l’Unione”. (OglioPoNews)

Governare? Certo, quello «è un dovere», dice Sergio Mattarella, è una responsabilità difficile che ha bisogno degli strumenti giusti per conciliare il potere «con i diritti e le libertà». E quindi chi è a Palazzo Chigi deve poter fare delle scelte, decidere per il bene dei cittadini. (il Giornale)

"Tosato contestò l'assunto di Rousseau, in base al quale la volontà generale non poteva trovare limiti di alcun genere nelle leggi, perché la volontà popolare poteva cambiare qualunque norma o regola. Lo fece con parole molto nette: "Noi sappiamo tutti ormai che la presunta volontà generale non è in realtà che la volontà di una maggioranza e che la volontà di una maggioranza, che si considera come rappresentativa della volontà di tutto il popolo può essere, come spesso si è dimostrata, più ingiusta e più oppressiva che non la volontà di un principe". (La Stampa)

Mattarella: "Ruolo insopprimibile Parlamento, inviolabili diritti minoranze"

La democrazia è un bene prezioso, ma non può trasformarsi in assolutismo della maggioranza, in un esercizio del potere senza limiti. Anche perché non è una conquista acquisita una volta per tutte. «Battersi affinché non vi possano essere “analfabeti di democrazia”, è una causa primaria, nobile, che ci riguarda tutti. (Avvenire)

Arriva da Trieste il nuovo monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E battersi «affinché non vi possano essere “analfabeti di democrazia” è una causa primaria, nobile, che ci riguarda tutti». (Open)

"La democrazia non si esaurisce nelle sue norme di funzionamento, ferma restando l’imprescindibilità della definizione e del rispetto delle 'regole del gioco'. Perché - come ricordava Norberto Bobbio - le condizioni minime della democrazia sono esigenti: generalità e uguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine e non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze". (Il Sole 24 ORE)