Democrazia e diritti delle minoranze: le riflessioni di Mattarella alla Settimana Sociale

La cinquantesima Settimana sociale dei cattolici è stata inaugurata a Trieste con le relazioni del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, e di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica. L'evento, che si svolgerà dal 3 al 7 luglio, sarà chiuso da Papa Francesco.

Nel suo discorso di apertura, Mattarella ha affrontato le "difficoltà" che la democrazia sta attraversando oggi. Ha sottolineato che i principi democratici non dovrebbero essere distorti "in nome del dovere di governare". Queste parole sono state collegate da alcuni alla riforma del premierato.

Mattarella ha poi approfondito il concetto di democrazia, definendola come un "tratto irrinunciabile dell'identità nazionale", una "bandiera" da non "mortificare". Ha sottolineato che la democrazia non si riduce a un semplice aspetto procedurale o nelle urne, ma presuppone lo sforzo di elaborare una visione del bene comune in cui si intrecciano libertà individuali e aperture sociali, bene della libertà e bene dell'umanità condivisa.

Infine, il Presidente ha ribadito l'importanza del ruolo del Parlamento e dei diritti delle minoranze. Ha affermato che "la democrazia non si esaurisce nelle sue norme di funzionamento", sottolineando l'importanza delle "regole del gioco". Ha citato Norberto Bobbio, ricordando che le condizioni minime della democrazia sono esigenti: generalità e uguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine e non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze.

La prima giornata dei lavori si è conclusa con un commento a caldo di Alessandro Svaluto Ferro, responsabile della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Torino. La Settimana sociale dei cattolici continuerà fino al 7 luglio, quando Papa Francesco chiuderà l'evento.