Mattarella e il «fermo no» all'«autorità senza limiti» della maggioranza

Mattarella e il «fermo no» all'«autorità senza limiti» della maggioranza
Approfondimenti:
Corriere della Sera INTERNO

«Battersi affinché non ci possano essere “analfabeti di democrazia” è una causa primaria, nobile, che ci riguarda tutti». È il presidente della Repubblica a lanciare questa esortazione, che cade in una fase nella quale il funzionamento delle democrazie è in difficoltà e a volte «persino in affanno», per nuove criticità e per vecchie e sbagliate soluzioni riproposte oggi. Accade, spiega, in quelle «democrazie imperfette» dove si ha una modesta presenza alle urne oppure «dove il principio “un uomo un voto” venga distorto attraverso marchingegni che alterino la rappresentatività e la volontà degli elettori». (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Lo fece con parole molto nette: "Noi sappiamo tutti ormai che la presunta volontà generale non è in realtà che la volontà di una maggioranza e che la volontà di una maggioranza, che si considera come rappresentativa della volontà di tutto il popolo può essere, come spesso si è dimostrata, più ingiusta e più oppressiva che non la volontà di un principe". (la Repubblica)

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato delle "difficoltà" che attraversa la democrazia oggi, con delle parole che alcuni hanno collegato alla riforma del premierato: i principi democratici, ha detto, non vanno distorti "in nome del dovere di governare". (Fanpage.it)

«Non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti “in nome del dovere di governare”. (left)

La politica e la radice cattolica

Democrazia. «Parola di uso comune. Bandiera degli uomini liberi. Conquista e insieme speranza che, a volte, si cerca, in modo spregiudicato, di mortificare ponendone il nome a sostegno di tesi di parte». (Milano Finanza)

“La democrazia non è mai conquistata per sempre”. Lo fa, davanti a una platea attenta, in un contesto nazionale in cui si parla molto di riforme che toccheranno, in vario modo, le istituzioni. (L'HuffPost)

Non c’è immagine più iconica per cogliere la fine di un’epoca politica del dibattito presidenziale tra un Biden affaticato, tentennante, disperatamente teso a dare una lettura razionale ma troppo scialba della realtà e un Trump condannato, spavaldo, presuntuosamente sicuro di possedere le soluzioni a tutti i problemi del nostro tempo,Si potrebbe continuare guardando la Francia, dove il governo di un presidente illuminato e colto rischia di finire malamente, consegnando il paese a un Rassemblement National che raccoglie a piene mani il risentimento popolare. (Corriere della Sera)