Mattarella "L'Unione Europea architrave di pace"
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TRIESTE (ITALPRESS) – “Il percorso democratico, avviato in Europa dopo la sconfitta del nazismo e del fascismo, ha permesso di rafforzare le istituzioni dei Paesi membri e ampliare la protezione dei diritti dei cittadini, dando vita a quella architrave di pace che è stata prima la Comunità europea e ora è l’Unione”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a Trieste alla cerimonia di apertura della 50^ edizione della Settimana Sociale dei Cattolici in Italia (OglioPoNews)
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Il presidente della Repubblica: "No a marchingegni che alterano la rappresentatività o volontà elettori. Sbagliata e rischiosa tentazione di inserire temi particolari in prima parte Costituzione (Adnkronos)
Partecipazione tra storia e futuro".Per il presidente della Repubblica ci sono dei paletti insuperabili se si vuole tenere viva una democrazia: la coscienza dei limiti da parte della maggioranza che non deve mai prevaricare la minoranza e la partecipazione di tutti alla vita politica e sociale del paese, a cominciare dalle elezioni. (Tiscali Notizie)
Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) cardinale Matteo Maria Zuppi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno aperto oggi, mercoledì 3 luglio, la 50esima Settimana sociale dei cattolici dal tema “Al cuore della democrazia”. (Il Cittadino)
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Luciano Gualzetti «I discorsi del presidente della Cei cardinal Zuppi e del Presidente della Repubblica Mattarella hanno dato un primo e decisivo orientamento ai partecipanti alla Settimana sociale dei cattolici in Italia a Trieste». (Diocesi di MIlano)
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"Tosato contestò l'assunto di Rousseau, in base al quale la volontà generale non poteva trovare limiti di alcun genere nelle leggi, perché la volontà popolare poteva cambiare qualunque norma o regola. Lo fece con parole molto nette: "Noi sappiamo tutti ormai che la presunta volontà generale non è in realtà che la volontà di una maggioranza e che la volontà di una maggioranza, che si considera come rappresentativa della volontà di tutto il popolo può essere, come spesso si è dimostrata, più ingiusta e più oppressiva che non la volontà di un principe". (La Stampa)