Morta Lina Wertmüller, “la prima, la migliore, la più ironica, inarrivabile” | estense.com Ferrara
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Lina Wertmüller era già grande quando non era ancora così famosa, era già un’artista di estremo valore, quindi ricordiamola viva
Marcello Corvino ricorda Lina Wertmüller.
Fu lui, nel marzo del 2014, a portare in provincia di Ferrara la grande regista appena scomparsa a 93 anni.
Una Lina Wertmüller ultraottantenne si divertiva a cantare, recitare, raccontare e prendere in giro un secolo che, come diceva lei, di mascalzonate ne ha fatte tante”. (Estense.com)
La notizia riportata su altre testate
Nel corso di Aspettando il weekend su Sportitalia il giornalista spiega perché non sarebbe l’ideale un avversario facile. – Alfredo Pedullà dice la sua sul sorteggio degli ottavi di Champions League, in programma lunedì a mezzogiorno: «A me piacerebbe Inter-Manchester United, moltissimo. (Inter-News)
Enrica Bonaccorti, ricordando il film Storia d’amore e d’anarchia, ai microfoni di Storie Italiane ha dichiarato:. Ho avuto la fortuna di recitare in quel film ed è stata per me un’esperienza incredibile. (Lanostratv)
(LaPresse) – Lacrime e applausi alla chiesa degli artisti a Roma per i funerali di Lina Wertmuller, scomparsa giovedì all’età di 93 anni. Sul feretro, oltre ai fiori, anche una foto e un paio di occhiali bianchi, segno distintivo della regista. (LaPresse)
Prima di giungere sul posto dove si girava il film, decidemmo di fare un giro in Puglia per visitare alcune cattedrali. Basilisco, dal greco “Piccolo Re”, oppure “Re dei serpenti”, tra le fonti della discussa etimologia di Basilicata. (Il Riformista)
Il film era Il mio corpo per un poker, di genere western, con nel cast Elsa Martinelli, e il nome che scelse Lina Wertmüller era Nathan Witch. Si sospettano moventi politici e molti altri, una volta è stata costretta a cambiare il suo nome e a firmare un film con un nome maschile. (Cinematographe.it - FilmIsNow)
Sono andata dritta per la mia strada, scegliendo sempre di fare quello che mi piaceva. Non faceva altro che gesticolare con l’indice di una mano e così per farlo smettere gli ‘azzannai’ il dito» (L'Indro)