Cooperazione, tra tagli e falsità

Sono arrivate come uno stillicidio le termination letters dagli Stati Uniti. Dopo la chiusura repentina di Usaid a fine gennaio e il congelamento dei fondi per progetti già contrattualizzati, sono arrivate a fine febbraio le comunicazioni di chiusura definitiva. Nel nostro caso per progetti per oltre 15 milioni di euro in Uganda, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Ecuador, Kenya, Brasile. Ma sono centinaia le organizzazioni come la nostra che, nel mondo, da un giorno all’altro, hanno dovuto chiudere programmi già avviati. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Ha invitato gli Stati Uniti a «riconsiderare il proprio sostegno alla salute globale». (Corriere del Ticino)
Ritira i finanziamenti diretti ai paesi, lo faccia in modo ordinato e umano, che consenta di trovare fonti di finanziamento alternative”. Ma gli Stati Uniti hanno anche la responsabilità di garantire che chi ritira i finanziamenti diretti ai paesi, lo faccia in modo ordinato e umano, che consenta di trovare fonti di finanziamento alternative”. (Quotidiano Sanità)
La recente decisione dell’amministrazione Trump di tagliare drasticamente i fondi destinati agli aiuti umanitari internazionali ha suscitato preoccupazioni a livello mondiale. L’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) ha visto una riduzione dei finanziamenti di oltre il 90%, mettendo a rischio numerosi programmi essenziali in diversi paesi. (DinamoPress)

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha avvertito che i tagli agli aiuti da parte degli Stati Uniti, con la loro uscita dall'Organizzazione decisa da Donald Trump, potrebbero costare milioni di vite umane, spiegando che quasi 24 milioni di persone "rischiano di non poter più accedere ai servizi sanitari essenziali". (Tiscali Notizie)
Roma, 18 marzo – È un vero e proprio allarme, quello lanciato dal direttore generale dell’Orga nizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus (nella foto), e va detto che non giunge purtroppo inatteso: i tagli agli aiuti da parte degli Stati Uniti, con la loro uscita dall’Oms decisa da Donald Trump con uno dei suoi primi atti esecutivi, potrebbero costare milioni di vite umane, perché – ha spiegato Ghebreyesus – quasi 24 milioni di persone “rischiano di non poter più accedere ai servizi sanitari essenziali”. (RIFday)
Ieri è stata resa nota una prima lista dei programmi interrotti, lunga 368 pagine, che fornisce uno spaccato senza precedenti dell’influenza globale degli Stati Uniti nel sistema umanitario e delle conseguenze che la ritirata di USAID potrà causare. (Info Cooperazione)